Marine Le Pen risponde a Éric Lombard e deplora un “pessimo segnale”

Marine Le Pen risponde a Éric Lombard e deplora un “pessimo segnale”
Marine Le Pen risponde a Éric Lombard e deplora un “pessimo segnale”
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lLe trattative promettono di essere dure. Interrogata su BFMTV, questo lunedì 6 gennaio, Marine Le Pen ha reagito ai commenti del ministro dell’Economia, Éric Lombard. L’ex direttore generale della Caisse des Dépôts et Consignations aveva stimato, quello stesso giorno, di poter avviare un dialogo più “fruttuoso” con i partiti di sinistra che con l’Raggruppamento Nazionale. Parole che ha definito “un pessimo segnale”.

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“Quando discutiamo con tutte le forze politiche, discutiamo con tutte le forze politiche”, gli ha detto la leader del partito di estrema destra, da Mayotte, dove si recherà in visita di tre giorni, diverse settimane dopo il passaggio del ciclone Chido, in un dipartimento d’oltremare che, come tanti altri, viene da lui acquisito.

LEGGI ANCHE Éric Lombard, il nuovo uomo forte di BercyL’“Uomo Ragno” di Bercy ha avviato questo lunedì le consultazioni con le diverse forze politiche, al fine di mettere insieme un bilancio. Ha ricevuto Olivier Faure e deve accogliere anche il Partito Comunista e i Verdi. La Marina militare sarà normalmente al tavolo questo venerdì, 10 gennaio. Marine Le Pen intende già presentarsi con alcune richieste.

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Sta infatti aspettando un budget “giusto”. Lei assicura che il suo partito farà “lo sforzo” per garantire che il Paese abbia un bilancio, sostenendo che la RN è stata “l’unico gruppo politico ad elaborare un controbilancio”. Tra i suoi desideri: nessun aumento delle tasse francesi, risparmi sullo “stile di vita” dello Stato e non tassare “sconsideratamente” le imprese.

Éric Lombard e Amélie de Montchalin, la sua controparte a Conti pubblici, avranno molto da fare per elaborare un bilancio che convinca sia le richieste delle opposizioni che le loro stesse richieste, soprattutto in termini di risparmio e deficit pubblico. Il tutto con l’obiettivo di evitare una nuova mozione di censura, che costerebbe la carica a Michel Barnier.

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