MAIGNANO 7. Prima ambientazione spesso affidatagli: il piede. Mano ferma, soprattutto su Dimarco. Uscita perfetta.
EMERSON REALE 5,5. Così così, ma crossa e calcia. A braccetto, si precipita in avanti e su Mkhitaryan. Tranne sullo 0-1.
TOMORI 6. Taremi scappa e incorna, ma soprattutto contrattacca. Era in disparte con Fonseca. Ma anche nel bis era colpevole. Allora regge da solo.
THIAW 6. Disciplina al potere, chiude lo specchio dell’arroganza a Lautaro. Sul gol dell’argentino perde un attimo fatale così come sul 2-0. Sbanda, si rialza.
THEO HERNANDEZ 7,5. Affonda i suoi colpi nel Dumfries: vince il duello. Poi trafigge Sommer e si invola, decisivo anche sul 2-2. La notte della rinascita.
MOSÈ 6,5. Si lancia negli spazi con la palla tra i piedi. Senza, mette completamente le gambe al servizio del pressing.
RESPIRO 7. Esce con eccessiva potenza fisica da più di una trappola. Legge e anticipa, chiude e sradica. Quindi, imposta come efficace.
REIJNDERS 6.5. Attraverso di lui passano tante opportunità: movimento, idee, piede.
JIMENEZ 6. Quinto da titolare, raddoppia. Ala alta, quinta anche lei su Dimarco. Poi battuta: ha 19 anni, imparerà.
MORATA 5,5. Tanto movimento, poche palline, un solo morso.
PULISICO 8. Elimina la catena Bisseck-Dumfries, i colpi e l’arguzia. Reindirizzato a destra, pareggia e ispira il sorpasso. Duttilità ancora decisiva.
Tutto. Una settimana, due partite, un trofeo. Che ha il suo volto, anche in lacrime.
Leone 8. Fiamme e carattere. Il vero Rafa. Abramo 7 Dove deve essere. Loftus-Cheek 6. Casco. Calabria sv.
Voto squadra 8
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