Abraham segna il gol della vittoria al 93′. «Conceiçao ci ha dato energia, questo ci ha fatto vincere»

Abraham segna il gol della vittoria al 93′. «Conceiçao ci ha dato energia, questo ci ha fatto vincere»
Abraham segna il gol della vittoria al 93′. «Conceiçao ci ha dato energia, questo ci ha fatto vincere»
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Il nuovo Milan si mangia l’Inter

(Paolo Tomaselli, sent to Riyadh) E un derby da mille e una notte. E la notte extra è quella di Milanoche fa a andata e ritorno dall’inferno e vince la Supercoppaa nove anni dall’ultima volta, trofeo d’addio dell’era Berlusconi. Non bastano L’Inter era avanti di due golcosì come non bastava un gol alla Juve in semifinale: più che un esordio da diavolo, Sergio Conceiçao si traveste da diavolo e con cuore, coraggio e idee chiare e acute Inzaghi si ribalta al 93′ con il gol di Abraham che completa la rimonta perfetta e regala a Red Bird e Gerry Cardinale il loro primo successo e a Milano il cinquantesimo trofeo.

Quello delottava Supercoppa rossonera è una notte da perdere il fiato. UN spot pubblicitari senza soluzione di continuità per il nostro calcioterra di incertezze e colpi di scena: L’Inter fallisce la storica partita di poker consecutiva e ora dovrà evitare il contraccolponon solo per la sconfitta in sé, ma per come è maturato dopo i due gol all’intervallo, di Lautaro e Taremi, che manderebbero fuori chiunque ma non per questo Milan, che legittima la vittoria non solo con la rimonta nato da una punizione di Theo e da una girata di Pulisic, ma anche con a primo tempo in cui dà un’immagine migliore: rispetto all’Inter ma soprattutto rispetto alla versione di Fonsechi.

Parte il nuovo Milan basso, compatto, attento alle fasce e capace di portare sabbia negli ingranaggi dell’Inter. Calhanoglu non sta bene e dopo mezz’ora sventola bandiera bianca. Inzaghi è nervoso, fiuta il pericolo: Reijnders però spreca l’occasione migliore davanti a Sommer. I rossoneri non si fermano, con Fofana davanti alla difesa si sentono sicuri e riescono ad avvicinarsi all’area.

L’Inter, a parte un gol sprecato da Taremi, ha faticato a costruire e ha accettato la sofferenza, con lucidità: Bastoni conclude alla grande su Jimenez e l’oasi dell’intervallo sembra a un passo. Ma prima il miraggio diventa realtà: Dimarco innesca Mkhitaryan che da destra serve al centro Taremi, lesto a servire sulla sinistra Lautaro, che rientra e con una finta atterra Thiaw e Theo, colpendo Maignan con un tiro di mancino sul suo palo.

L’Inter Non è molto convincente ma parte da un vantaggio che psicologicamente vale doppio. E all’inizio del secondo tempo, il Il tiro a biliardo di Taremi che si invola verso la porta grazie al lancio di De Vrij, potrebbe sembrare la mazzata finale per il Milan. Ma Conceiçao ha i geni di Mourinho e Simeone, sa restare attaccato al gioco: L’arrivo di Leao rigenera il Milan e il gol che cambia tutto arriva da una punizione guadagnata da Rafa: l’Inter protesta perché l’azione parte da Morata che ruba palla ad Asllani con un contatto discutibile. L’esecuzione di Hernandez, resa velenosa dal velo di Lautaro, sorprende Sommer chiaramente e insinua ulteriori dubbi nell’Inter.

A questo punto il gioco entra in una dimensione onirica, con continui colpi di scena: Bastoni si sacrifica e salva su Reijnders a porta vuotaSommer salva su Morata, Taremi non concede il bis, Il colpo di testa di Augusto colpisce il palo.
Il Milan è sbilanciato, ma Leao è traboccante e pesca Theoche crossa da sinistra nel cuore dell’area: Augusto e Bastoni sono in ritardo e Il turno di Pulisic è quello del 2-2. Istituire sanzioni è inutile, perché prima l’Inter sfiora il 3-2, ma il Dumfries si fa bloccare da Maignan. E poi c’è ancora tempo per Milano, per la sua fame e la sua sfrontatezza. Di nuovo a destra Pulisic colpisce al tiro, gran giocata di Leao che anticipa Bisseck e allunga per Abrahamchi non sbaglia a due passi.
È la notte dei rimpianti dell’Inter e della nascita di un nuovo Milan. Dall’Arabia con furia.

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