“Ciò che minaccia una società è quando agiamo spinti dalla paura”

“Ciò che minaccia una società è quando agiamo spinti dalla paura”
“Ciò che minaccia una società è quando agiamo spinti dalla paura”
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POSTA INTERNAZIONALE: Come hai vissuto gli attentati contro “Charlie Hebdo” del 7 gennaio 2015?

MICHAELA WIEGEL: Ero a Parigi, ero sotto shock. Non sapevamo ancora cosa stesse succedendo. Mi sono avvicinato alla scena, per poi tornare indietro quando ho realizzato la portata del massacro. Tutti erano sbalorditi. Poi c’è stato il seguito, la presa degli ostaggi di Hyper Cacher. Abbiamo assistito in diretta ad un attacco terroristico, è stato molto violento. Abbiamo avuto l’impressione di un’estrema vulnerabilità.

Dieci anni dopo, cosa ne pensa dell’attentato? Ha segnato una svolta?

C’è stata subito una reazione molto forte da parte della maggioranza dei francesi, la mobilitazione, “Io sono Charlie”, solidarietà internazionale. Ma, anche allora, non ci eravamo ancora resi conto della portata della minaccia, del sostegno di cui potevano beneficiare i terroristi islamici che volevano attaccare la Francia; e il generale pericoloso contesto geopolitico con lo Stato islamico in Iraq e Siria. Sì, è stato un punto di svolta. Ciò che è seguito ha dimostrato che è molto difficile, in una società aperta, proteggersi dagli attacchi terroristici.

Quali furono le ricadute sulla società?

Francia

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