Di fronte a una pesante tenda di velluto viola che cade dal cielo, la silhouette di una donna con gli occhiali da sole e uno di quei grandi cappelli di paglia glamour gira su se stessa per impigliarsi in un lenzuolo. È bella e ridicola. Stella e brocca. “Abbiamo capito bene che è legata? chiede Camille Cottin al suo regista, Jonathan Capdevielle. Vorrei che vedessimo una foto del mandato di comparizione. » Ma dopo diversi minuti di lotta con il suo lenzuolo, l’attrice si arrese. Il tandem decide che è troppo tardi per mantenere l’idea per questa sera, ma, lo promettiamo, sistemeremo tutto in vista delle esibizioni al Bouffes du Nord di Parigi, tra tre settimane, a partire dal 7 gennaio.
Questo mercoledì 18 dicembre, sul palco del Théâtre d’Arles, Camille Cottin prova lo spettacolo L’incontro, creato a settembre ad Aix-en-Provence. Adattato dal romanzo Gallo ebreo, letteralmente “gallo ebreo”, della scrittrice tedesca Katharina Volckmer, l’opera è il monologo di una donna che si reca dal suo ginecologo per farsi trapiantare un pene circonciso. Un testo mostruoso, fieramente femminista, provocatorio e divertente. UN “una carezza e uno schiaffo”, per dirla con Jonathan Capdevielle, dove si tratta della colpa tedesca legata alla Shoah, di Dio, dell’amore per il teatro, della transizione di genere e, ovviamente, degli uomini. E più esattamente il loro cazzo, visto che così l’autore chiama il loro pene.
Quando lesse la prima pagina del romanzo, quasi quattro anni fa, Camille Cottin si fermò e si chiese ad alta voce: “Ma cos’è questa cosa? » Posò il libro, come se avesse bisogno di fare un respiro profondo, prima di continuare a leggere. Quando ha chiesto ad agenti letterari di trovare idee per una sceneggiatura cinematografica con bellissimi ruoli femminili da interpretare, questo è stato il primo testo che le è stato inviato. L’attrice non sa cosa fare con questa notizia bomba. Ne manda una copia a sua madre Edith, una grande lettrice, di cui ama chiedere l’opinione, e un’altra al suo migliore amico, Benjamin Gauthier, attore e regista. Il loro ritorno è entusiasta. “È un testo essenziale”, assicura quest’ultima, che la spinge subito ad adattarlo per il teatro.
Ti resta l’89,59% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.