Champs-Élysées: tristezza e folla (troppo) numerosa per lo sgombero prima della chiusura della Fnac

Champs-Élysées: tristezza e folla (troppo) numerosa per lo sgombero prima della chiusura della Fnac
Champs-Élysées: tristezza e folla (troppo) numerosa per lo sgombero prima della chiusura della Fnac
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Gli Champs-Élysées si stanno trasformando in vetrine per i turisti?

Dopo il cinema UGC Normandie, la Fnac chiuderà perché l’affitto è troppo alto.

Questa mattina il marchio ha organizzato un’importante svendita, ma a causa di troppe persone.

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L’1 p.m.

C’era un’attesa di tre ore questo venerdì mattina sugli Champs-Élysées. Non per vedere un vip o per l’anteprima di un film, ma per entrare nella Fnac, che svende i suoi prodotti prima di chiudere. Il negozio ha aperto le sue porte per 15 minuti intorno alle 10 del mattino prima di far uscire i clienti e chiudere il cancello, hanno detto diverse persone ad un giornalista dell’AFP sul posto. A mezzogiorno, di fronte a una coda che continuava ad allungarsi sotto un freddo sole invernale, i gestori del negozio hanno finalmente annunciato che sarebbe rimasto chiuso tutto il giorno e che non avrebbe riaperto fino a lunedì 6 gennaio.

I parigini abbandonano gli Champs-Élysées

Nonostante tutto, c’erano buoni affari per i pochi clienti che sono riusciti ad entrare, ma anche un po’ di nostalgia per chi aspettava davanti al negozio. “È davvero triste che marchi come questi non possano resistere sugli Champs Élysées, suppongo che ci siano ragioni logiche”.si rammarica di un cliente. Il marchio, infatti, è fortemente in deficit, con affitti elevati e fatturato in calo. Il gruppo giustifica la chiusura “diminuzione dell’uso del quartiere da parte della base di clienti naturale del marchio”. Comprendere sempre più turisti stranieri e sempre meno parigini.

“Conosco lo Champs da sempre. Era un posto accogliente, anche per i giovani. Lì adesso passiamo allo Champs, ma basta, non ci fermiamo più”confida un passante. Per trovare i parigini bisogna uscire dal viale e fare qualche passo verso uno degli ultimi cinema della zona, in una stradina perpendicolare. “Non è una zona attraente di Parigi”confida un cliente del cinema. “È stracarico di gente, è stracolmo di lusso. Il caffè più piccolo costa 6 euro”.ne denuncia un altro.

Dall’inizio degli anni 2000 il numero delle boutique di lusso si è infatti moltiplicato per 30. Occupano il 25% dei locali del viale. D’altra parte, 10 cinema hanno abbassato il sipario, tra cui il leggendario UGC Normandie nel giugno 2024, con grande sgomento di José, il custode del chiosco. “Manca la cultura. Non c’è più la Virgin. La Fnac morirà. Dov’è la cultura? I cinema non ci sono più. Era quello che dava un po’ di magia a questo viale. Non c’è più il Niente”si rammarica.

Il tutto si spiega con l’aumento degli affitti, che in 20 anni sono raddoppiati, arrivando a 20mila euro al metro quadro. Un prezzo che ha spaventato alcuni marchi mainstream. Sono rimasti in pochi a riuscire a mantenere una finestra sul viale più bello.


La redazione di TF1info | Rapporto TF1: Joséphine de Francqueville, Nicolas Robertson, Alice Mouchard

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