Arrestato questo venerdì 3 gennaio 2025, di primo mattino, mentre si trovava presso un suo parente, nel quartiere di Bellevue, a Brest, Youcef A. è stato posto in custodia di polizia per un periodo di 48 ore. È stato perseguito per aver sostenuto il terrorismo e provocato odio e violenza. Ma chi si nasconde dietro il profilo di “ZazouYoucef”, il suo soprannome sui social network, dove i suoi video, trasmessi quotidianamente, erano seguiti da più di 400.000 persone?
Già condannato nel 2023
Nato a Mostaganem, 80 km a est di Orano, sulla costa settentrionale dell’Algeria, Youcef A. ha festeggiato il suo 25esimo compleanno a novembre. Il giovane pubblicava video quasi ogni giorno, in particolare sul suo account TikTok, dove parlava, davanti alla telecamera, alla sua comunità di circa 410.000 follower, prima della sospensione del suo profilo, giovedì 2 gennaio 2025, all’inizio del pomeriggio. .
Presente anche su Facebook, ha pubblicato più di mille foto in appena due anni, molte delle quali in diversi luoghi di Brest. Il suo ultimo post è stato una pubblicazione condivisa questo venerdì, poco dopo le 3 del mattino, poche ore prima del suo arresto.
Giunto in territorio francese nel 2020, Youcef A. è stato condannato a dodici mesi di carcere dalla camera penale del tribunale di Brest per la sua partecipazione alle rivolte urbane dell’estate 2023, in seguito alla morte di Nahel nella regione parigina. È stato accusato di due reati commessi nel distretto di Keredern: il danneggiamento del complesso sportivo del Tennis Club di Brest con mezzi pericolosi per le persone e l’ostruzione all’arrivo dei servizi di emergenza per far fronte ad una catastrofe.
Padre di una bambina
Secondo le nostre informazioni, il suo permesso di soggiorno non era stato rinnovato dal prefetto del Finistère dopo la sua condanna nel dicembre 2023. Sentenza che aveva impugnato e la cui udienza è “in corso di fissazione” secondo il tribunale di Rennes . Youcef A. è anche padre di una bambina nata nel 2022 su suolo francese con una persona di nazionalità francese. Questa situazione familiare potrebbe aver complicato l’applicazione dell’OQTF (obbligo di lasciare il territorio francese), di cui era stato notificato nell’aprile 2024, alle autorità algerine dato il contesto di tensione tra il suo Paese d’origine e la Francia. Secondo Alain Espinasse, prefetto del Finistère, Youcef A. “era iscritto nello schedario delle persone ricercate (FPR)”. Il giovane non risultava né schedato né identificato per radicalizzazione.
La sua passione per il calcio traspare anche dalle sue innumerevoli pubblicazioni. Non era raro incontrarlo la domenica allo stadio Francis-Le Blé o sul campo sintetico del Bellevue, come ci ha confermato un residente del quartiere in cui è stato arrestato, con la maglia della squadra algerina sulle spalle.