Le rivelazioni di Libération sull’attore Philippe Caubère processato per stupro, violenza sessuale e corruzione di minori

Le rivelazioni di Libération sull’attore Philippe Caubère processato per stupro, violenza sessuale e corruzione di minori
Le rivelazioni di Libération sull’attore Philippe Caubère processato per stupro, violenza sessuale e corruzione di minori
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Incriminato nel febbraio 2024, all’età di 74 anni, Philippe Caubère è accusato di violenza sessuale, stupro e corruzione di minori nell’ambito di tre diversi casi. Lui “confuta” avere “impose rapporti sessuali alla donna che fu sua compagna per dieci anni”, Agata Pujol, “con ogni mezzo”.

Il 3 dicembre l’attrice e altre donne consegnano, sul giornale Liberazionele loro testimonianze. Presunto innocente, non è la prima volta che l’imponente interprete Molière Ariane Mnouchkine deve rispondere di tali accuse.

Agathe Pujol “è diventata la schiava” dell’artista

Nel 2018 è riuscito addirittura a far condannare per diffamazione la prima donna che ha osato sporgere denuncia contro di lui, Solveig Halloin. Durante questo processo ha colto l’occasione per diffamare il movimento Metoo.

“Ho vissuto rivoluzioni come quella del maggio 68”, confidò allora. E ne conoscevo anche gli eccessi. È la stessa cosa oggi. Questo tipo di accuse sono un degrado del movimento. Sono inorridito da questi eccessi. » Ma oggi è proprio così “con il pretesto del Sessantotto miti e libertà” che Agathe Pujol pensa di essere “divenne schiavo” dell’artista.

E l’uomo non ha aspettato fino al 2018 per rivelare il suo risentimento contro le lotte femministe. Nel 2011, in una rubrica intitolata Io, Philippe Caubère, attore, femminista, sposato e cliente di prostitute, è già arrabbiato “la bancarotta di un femminismo che (..) si dedica oggi alla pratica di questa nuova caccia in cui la selvaggina è l’uomo, sia esso famoso come Julian Assange, Bertrand Cantat o Roman Polanski, o sconosciuto come me, ridotto come me Sono ormai a questo status penale di cliente di prostitute. »

Un impegno feroce verso la prostituzione

Philippe Caubère gestisce magistralmente i salti temporali di questo ordine, soprattutto nelle sue opere teatrali autobiografiche, dove interpreta tutti i personaggi da solo. In realtà alcuni risultano inquietanti. Secondo Libération, avrebbe, ad esempio, scritto via SMS ad Agathe Pujol, durante la relazione che li unì dal 2010 al 2022: “ Pensavo che fossi così bravo. La tua magrezza da deportato mi ha reso – mentalmente – duro ».

Tuttavia, nel 1999, nel suo lavoro autobiografico I quaderni di un giovanein cui ritorna alla sua vita sessuale, l’uomo ammette già di essersi masturbato “ foto di vittime nude dei campi di concentramento. »

Lascia perplessi anche il suo impegno contro la criminalizzazione della prostituzione, leggendo la testimonianza di Agathe Pujol. Philippe Caubère difende regolarmente i clienti e le prostitute in nome della libertà sessuale e del libertinismo, considerando la prostituzione come una “l’attività umana (…) necessaria, vitale; e sacro, perché ha per oggetto il godimento e quindi, volenti o nolenti, la felicità. »

L’attrice violentata «da centinaia di uomini»

Ma potrebbe benissimo trattarsi di una facciata che maschera azioni molto meno onorevoli. Philippe Caubère non avrebbe mai veramente nascosto i rapporti avuti con donne giovanissime. Ha anche inviato messaggi SMS in cui affermava: “Matzneff dice la verità: a 15 anni è bellissimo. »

Ma soprattutto, secondo Agathe Pujol, non avrebbe esitato a offrire “i suoi servizi”. “amici fidati” e addirittura farsi sfruttare direttamente vendendoli, per poche decine di euro, su siti di annunci online come Vivastreet.

L’attrice, credendo di averla fatta “cosa sua”, denuncia di essere stata così violentata”, da centinaia di uomini », descrivendo appunto scene a cui l’attore avrebbe partecipato per soddisfare le sue fantasie.

Un odio viscerale verso le donne

Questo disprezzo per le donne potrebbe anche essere alimentato da un odio viscerale nei loro confronti. “Ho vissuto a lungo sotto il controllo e la dittatura di una donna che anche lei non voleva sapere nulla (…), ha spiegato Philippe Caubère nel suo articolo del 2011. Questa donna, questa povera donna, era mia madre. Intelligente, brillante, affascinante, amorevole, generosa, femminista ante litteram, ha insegnato a me e a mia sorella che le donne dovrebbero essere uguali agli uomini, che dovrebbero lavorare, essere indipendenti, non dipendere da un uomo, ecc. Ma non appena si trattava di sesso e piacere, diventava pazza, cattiva, stupida, assassina, medievale. (…) Mia madre era ossessionata. Uno vero. Gravemente disturbata, la sua frustrazione a volte la agitava fino alla follia, scatenando in lei attacchi di violenza terribile, castrante e terribilmente predatoria. »

Di fronte a questa madre « castrare »l’unico modo per una donna di essere rispettabile sarebbe quello di prostituirsi? “Li amo e li rispetto, assicura in ogni caso riguardo a coloro che lo sono. Sono le mie sorelle, i miei fratelli, i miei coetanei, – io sono una di loro: sul palco, il mio, quello del teatro (…) Anch’io faccio divertire. Con il mio corpo, con la mia voce, con le mie parole; e anche con la mia vita. Per un prezzo che cerco di essere sempre il più basso possibile. » A giudicare saranno i giudici e forse anche gli amanti del teatro.

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