Alla cortese attenzione del Dott. Giampaolo Rossi Amministratore Delegato della Rai
Egregio Dottore,
mi chiamo Maria Rosaria Boccia e Le scrivo con la massima determinazione, poiché avverto
l’urgenza di rappresentarLe una situazione di estrema gravità che continua a ledere la mia
persona, il mio operato e la storia della mia famiglia. Quanto segue si riferisce alle vicende
collegate alla puntata del programma d’inchiesta “Report”, andata in onda su Rai Tre domenica
8 dicembre 2024.
Sigfrido Ranucci: “Sveleremo a Report un nuovo caso Boccia, coinvolti Mic e Fratelli d’Italia”
In tale puntata, è stato trasmesso un breve estratto audio intercorso tra l’allora Ministro
Gennaro Sangiuliano e sua moglie. A seguito della divulgazione di quei pochi secondi, la stampa
italiana, nella sua dimensione più istituzionale – e non la popolazione, che anzi mi sostiene e mi
incoraggia attraverso i social network e persino per strada – si è indignata esclusivamente per
quella singola clipignorando colpevolmente il contesto più ampio e delicato in cui essa si
inserisce.
Trovo inaccettabile che l’attenzione venga distolta dal quadro generale della vicenda, fatto
di menzogne, pressioni indebite e conflitti d’interesse, per concentrare l’indignazione su una
conversazione privata che, seppur dolorosaha il merito di mostrare con chiarezza il ruolo
effettivo della moglie del Ministro nella mia storia. Questo accanirsi su un frammento, invece di
cogliere l’occasione per fare finalmente chiarezza, tradisce la volontà di minimizzare, deviare e
confondere l’opinione pubblica, nascondendo così le responsabilità ministeriali e il reale quadro
degli avvenimenti.
Boccia sulla telefonata tra Sangiuliano e la moglie: “Era surreale, lui chattava con me mentre le parlava, sembravano due estranei”
È altresì evidente l’intento di oscurare l’intero servizio di “Report” e le verità che, nella sua
completezza, esso ha portato alla luce. Verità che includono, tra le altre cose, il tentativo di
interferenza su chi dovesse o non dovesse lavorare, nonché il coinvolgimento di soggetti privi di
alcun ruolo politico ma intenzionati comunque a influire su decisioni di un Capo di Gabinetto
ministeriale.
Ciò che più colpisce è il silenzio su questioni fondamentali: non sono state esaminate a dovere le
palesi contraddizioni del Ministro Sangiuliano durante il suo intervento al TG1; non ci si è
soffermati sul ruolo dell’avvocato coinvolto, né si è fatta chiarezza sulla posizione e sul
comportamento del Capo di Gabinetto.
Ancora, non è stata affrontata la condotta dell’Associazione delle Giornaliste, che ha emesso un comunicato in difesa della moglie del Ministro senza nemmeno firmarsi con nome e cognomeevitando quindi di assumersi precise responsabilità.
Boccia su Sangiuliano: “La relazione sentimentale con l’ex-ministro? Bisognerà vedere se era da entrambe le parti”
Inoltre, ricordo che in questa vicenda sono emersi profili tali da configurare possibili segreti
d’ufficio rivelati e oggetto di procedimenti in corsocontesto che meriterebbe la massima
attenzione da parte dei media, anziché l’elusione sistematica e premeditata.
In sostanza, la signora Corsini diviene qui uno specchietto per le allodole: l’attenzione su di
lei serve a nascondere le ben più gravi responsabilità del Ministro, del Governo, di alcuni
dipendenti Rai e delle Direzioni di testate giornalistiche di primo piano.
Tali affermazioni non hanno fatto altro che amplificare la diffusione dell’audio, discostandolo dalla verità e quindi accrescendo la mortificazione cui sono stata sottoposta. Se non fosse stato per questa reazione
strumentale, l’audio sarebbe rimasto un elemento di riflessione interna, mentre ora, grazie a chi
cercava di metterlo a tacere, è divenuto ancora più noto al grande pubblico.
È inaccettabile che un Ministro della Repubblica, nel pieno delle proprie funzioni, possa
presentarsi al TG1 e diffondere notizie false, poi smascherate proprio dalla puntata di “Report”.
È altresì assurdo che il TG1, a distanza di giorni, non abbia minimamente tentato di riportare la
verità, smentendo le parole del Ministro e così ristabilendo quel rigore e quella integrità
dell’informazione di cui la Rai dovrebbe essere garante in quanto servizio pubblico.
A fronte di ciò, Le chiedo formalmente, in qualità di Amministratore Delegato della Rai, di
intervenire con una smentita ufficiale, garantendomi uno spazio televisivo adeguato e di pari
risonanza rispetto a quello concesso al Ministro e a quanti hanno travisato i fatti. In tal modo,
potrei esercitare il mio pieno diritto di replica, ripristinando l’esatta portata degli avvenimenti,
difendendo la mia dignità – gravemente offesa – e chiedendo conto delle menzogne diffuse e
tollerate senza alcuna scusa o correzione.
Ritengo che la Rai, in quanto servizio pubblico, abbia il preciso obbligo di garantire una
corretta informazioneconsentendo alle vittime di mistificazioni di difendere la propria
posizione. Il pubblico ha il diritto di conoscere i fatti nel loro complesso, non solo il loro
frammento più sensazionale.
Desidero inoltre informarLa che invierò questa mia comunicazione in copia ai direttori dei
principali quotidiani nazionali, affinché possano maturare una riflessione più profonda e condurre
un’indagine più rigorosa sull’accaduto.
Prima di concludere, mi preme sottolineare il comportamento che Lei stesso, in quanto
Amministratore Delegato della Rai, sta tenendo nei confronti dell’ex Ministro Sangiuliano. È
noto, infatti, come tra voi ci siano rapporti personali piuttosto stretti, circostanza assolutamente
legittima, e di conseguenza vi erano anche quando lo stesso ricopriva il ruolo presso il Ministero,
a tal punto che, quando era Ministro della Cultura, frequentava la Sua abitazione, circostanza che
altresì apprendevo da suoi messaggi che ricevevo.
Invece di assumere quella necessaria posizione super partes che il Suo ruolo imporrebbe,
sembra stia proteggendo e tutelando una persona a Lei vicina, anziché ripristinare la verità dei
fatti.
Un atteggiamento ben diverso è stato dimostrato dai professionisti di “Report”, in particolare da
Luca Bertazzoni e Sigfrido Ranucci, ai quali rivolgo un sincero plauso per l’alto profilo di
professionalità, onestà intellettuale e chiarezza mostrati nel portare alla luce la mia assurda
vicenda.
Nell’attesa di un Suo sollecito e deciso riscontro, Le porgo i miei più distinti saluti.
Maria Rosaria Boccia