L’arbitro Martínez Munuera, esponente di spicco del negreirato 2.0, ha realizzato un prezioso pareggio a Vallecas. Lo ha aiutato un Real determinato a distruggere i propri meriti offensivi con enormi errori difensivi.
La formazione di Ancelotti presentava una di quelle novità che stimolano il contestatore, come la presenza di Güler. Restava da chiarire la sua posizione e quella di Brahim e Rodrygo, con l’intuito che il brasiliano sarebbe stato un falso nove. In panchina c’erano giocatori illustri come Vinícius, il ritrovato Camavinga o il rinato Ceballos. Per quanto Carlo sia incline alle rotazioni, l’imminenza dell’Intercontinental richiede riserve di personale. In una dichiarazione d’intenti meno premonitrice di quanto auspicato, Arda Güler ha provato a segnare fin dal calcio d’inizio, in un tentativo (fallito) che non ricordavamo di aver visto nella nostra lunga storia di tifoseria.
Non è successo niente. Solo uno degli episodi più oscuri del negreirato venne sigillato
Tuttavia, quello che ha sorpreso è stato Rayo. L’abile De Frutos ha fatto quello che ha voluto con Fran García sulla fascia di fronte, e Unai López ha indirizzato il suo cross di testa senza che nessuno accettasse di scendere e marcarlo. Minuto 6, 1-0 e nervi aperti per segnare la partita dal punto di vista del Real Madrid.
L’organizzazione tattica del Real Madrid non è stata quella prevista. Il falso nove è per Brahim, con una linea a tre dietro: Rodrygo a sinistra, Güler a destra e Bellingham al centro, pur con la mobilità necessaria. Il gioco era in cinese mandarino fin dall’inizio e il dinamismo sembrava fondamentale per tornare. A spuntarla dopo dieci minuti, però, è ancora il Rayo, anche se De Frutos manda tra le nuvole.
Il Real ha reagito con un buon gioco di squadra che ha quasi portato al gol di Rodrygo, ma Batalla ha fermato il suo tiro angolato. Il Real ha provato a stabilire il proprio dominio, ma l’intensità della squadra biancorossa lo ha impedito, compresa l’aggressività nei falli. I rayisti si infilarono la barba con puro coraggio. Anche la gente del posto ha protestato contro una possibile sanzione di Rüdiger per le sue vivaci molestie. Agli allievi di Carletto è mancata una tensione agonistica pari a quella dei rivali. Il possesso palla era loro, ma la gente del posto creava un maggiore senso di pericolo nei loro approcci, sempre dominati da un ritmo di gioco brutale.
Dopo mezz’ora arriva la migliore occasione finora per i madridisti. Una grande incursione di Rodrygo sulla sinistra si conclude con un lungo cross che Lucas mette a Bellingham per concludere, ma Güler si fa avanti per lanciare a lato una palla che non era per lui.
Tuttavia, a segnare è stato, incredibilmente, il Rayo, su un corner difeso in modo imbarazzante dalla difesa bianca. Isi Palazón ha tirato molto bene dall’angolo e ha concluso completamente solo Mumin. Dovrebbe essere punito con la massima severità il fatto che la migliore squadra del mondo possa concedere gol così innocenti, così come dovrebbe essere premiato anche il fatto che ci siano giocatori capaci di segnare il gol con cui il Real Madrid ha colmato il divario. Valverde lo ha colpito con tutta l’anima, segnando uno dei gol stagionali. Nessuno tira dalla distanza come lui.
Al 42′, Munuera, illustre successore di Negreira, ingoia un rigore come una cattedrale su Güler. A volte dimentichiamo che giochiamo contro ciò che giochiamo, e giornalisti come il firmatario cadono nella tentazione di cercare di analizzare le cose come se fossero normali.
Ma Madrid è quello che è e ama le vertigini. Un magnifico cross di un inquieto Rodrygo è stato mandato in rete da Bellingham. Il settimo gol dell’inglese in sette partite consecutive e in sette tiri in porta. Il suo colpo di testa è stato inappellabile, come dicevano i classici.
Il Real Madrid intensifica il suo dominio all’inizio del secondo tempo, senza però creare occasioni chiare finché Rodrygo non realizza un’altra delle meraviglie della serata. Il brasiliano ha colpito dopo una finta davanti a sé e, anche se la palla ha sfiorato leggermente Ratiu, il suo tiro è stato un prodigio tecnico. 2-3 dal 20, in un nuovo esempio del leggendario amore vichingo per le rimonte.
Óscar Valentín e Sergio Camello si sono uniti alla squadra di Íñigo, mentre Camavinga, Ceballos e Vini si sono scaldati nelle fila dei carlettisti senza che l’allenatore decidesse di ingaggiarli, anche se Modric ha mostrato segni di stanchezza in una partita che poteva essere migliorata dal croato. Il sostituto, però, è Brahim a far entrare Vini, accolto con fischi.
Madrid, tuttavia, sembra determinata a non abbracciare mai la solvibilità. Lejeune tira dalla distanza e Isi Palazón si mette sulla traiettoria della palla per mettere la punta davanti a Courtois e stabilire il 3-3. Ricomincia e grazie, perché Pedro Díaz ha quasi segnato con un rasoterra.
La partita era una corrida assurda e divertente per i neutrali. Camavinga è entrato in campo per sostituire Modric. La sensazione era che potesse succedere di tutto, compreso un nuovo rigore sbagliato contro il Real Madrid, questa volta su Vini. Non si capisce che i giocatori del Madrid non protestano in queste situazioni, lasciandoci soli a predicare nel deserto a chi di noi condanna il negreirato 2.0.
Entrarono Endrick e Ceballos. Batalla ha effettuato un’enorme parata sul tiro di Vinícius. Era l’84esimo minuto e sembrava ancora che potesse succedere di tutto. Il Rayo allunga con lodevole vigore, anche se il dominio resta del Real Madrid. Rüdiger ha quasi segnato un colpo di testa di Vinícius su cross di Fran García, e il tiro di Endrick spalle alla porta, pochi minuti dopo, è stato parato da Batalla.
Non è successo nient’altro. Solo uno degli episodi più oscuri del negreirato venne sigillato.
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