Lo Sporting torna a vincere contro il Boavista |

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Lo Sporting torna a vincere contro il Boavista | Calcio
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Affinché João Pereira non continuasse ad essere conosciuto come “l’allenatore che ha battuto Amarante”, lo Sporting doveva fare qualcosa. Non doveva essere una disfatta, né doveva essere spettacolare. Aveva solo bisogno di vincere, il che, si sa, non è stato per niente facile. E non lo era. Ma i “leoni”, dopo quattro sconfitte consecutive, sono riusciti a tornare al trionfo, un 3-2 contro il Boavista per niente tranquillo e con tanti errori. Se questo sarà l’inizio di qualcosa o se crollerà nuovamente, vedremo cosa accadrà nel prossimo futuro.

Almeno nella dichiarazione d’intenti, João Pereira ha capito bene. Bisognava vincere e non proiettare un futuro diverso dal trionfo su Boavista. “Se” lo Sporting pareggia con Boavista, “se” lo Sporting perde con Boavista, questi erano i “se” che l’allenatore non ha voluto affrontare. I “leoni” non avevano mai subito cinque sconfitte di fila. Come potrebbe la squadra evitare questo destino? Sarei in grado di fare questa prova della vita contro il 15° posto?

Quanto visto nella prima mezz’ora ad Alvalade ha confermato questa promessa di ripresa. Velocità, verticalità, qualche eccesso di urgenza forse, ma con tutto il controllo, tutta l’intenzionalità contro un avversario che non difendeva particolarmente bene, nonostante quella fosse la sua unica missione in campo.

Fino al gol i “leoni” avrebbero potuto segnarne tre. All’8′ cross di Geny Catamo, per una parata incompleta di César, che si riscatta deviando la respinta di Gyökeres. Al 13′ Trincão crossa, Gyökeres esce di testa. Al 19′, Maxi Araújo risponde perfettamente alla richiesta di Matheus nel cuore dell’area, ma si intromette e non tira nemmeno. Fallimenti insoliti, soprattutto per lo svedese, ma che avevano un senso con tutto quello che stava accadendo.

Al 23′ il gol. Offerto da Boavista ed approfittato da Sporting. L’attacco della squadra non è brillante, la palla è andata a Pedro Gomes, che ha concesso un ritardo stupido per César. Gyökeres si è inserito tra i due e, quasi dalla linea di fondo, ha segnato il gol. Ma come dimostra la storia recente, segnare prima non significa nulla. Come reagirebbe lo Sporting ad un proprio gol?

Ha iniziato perdendo l’ennesimo gol, ancora una volta Gyökeres ha mancato quasi dentro la porta dopo un’ottima azione di João Simões (un’altra bella partita del giovane centrocampista). Poi, ha concesso il pareggio quasi prima dell’intervallo. La palla è arrivata a Salvador Agra, l’esperto esterno aveva tutto lo spazio che voleva per fare il cross (Matheus stava guardando) e Bozenik, con ancora più spazio, ha diretto la palla per l’1-1, il primo gol dell’attaccante slovacco stagione.

Tutto perfettamente in linea con come è stato lo Sporting di João Pereira, che non sapeva esattamente cosa fare quando l’avversario decide di attaccare – e Boavista non aveva fatto nulla fino al gol. Questa volta i “leoni” riescono a reagire, riprendendo il vantaggio al 49′, con una bella azione di Maxi sulla sinistra, lasciando a Trincão, che aveva via libera verso la porta, il 2-1.

Ancora una volta lo Sporting non ha saputo gestire il vantaggio e il Boavista, giustizia del tecnico Cristiano Bacci, ha saputo colpire una seconda volta il “leone”. Con una palla alta lanciata prima del centrocampo da Abascal, Dabo vince il duello aereo di Geny e dirige l’azione su Bruno Onyemaechi, che ha spazio e pareggia al 58′: Israele non ha fatto una bella figura in questa azione.

E adesso, quale Sporting comparirebbe nell’ultima mezz’ora? Quello che perde o quello che vince? Al 66′, Quenda indirizza la palla verso Gyökeres, lo svedese vince la linea e lascia che sia Trincão a segnare il suo secondo gol. Sarebbe sufficiente? Lo era.

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