Il messicano Pachuca ha sofferto fino all’ultimo un drammatico rigore per eliminare l’egiziano Al Ahly (6-5 dopo 0-0), questo sabato a Doha, e qualificarsi così per la finale di Coppa Intercontinentale mercoledì contro il Real Madrid .
Eroico il sorpasso dei ‘Tuzos’, che partecipano al torneo da campioni in carica della zona Concacaf, dopo il venezuelano Salomon Rondon e lo spagnolo Borja Bastón sbaglia i primi due tiri dei messicani e gli egiziani segnano i loro.
Tutto sembrava perduto in quel momento per la squadra messicana, risorta dalle ceneri grazie agli insuccessi successivi Mahmoud Kahraba e Omar Kamal per i campioni d’Africa, mentre i lanciatori di Pachuca hanno iniziato a convertirsi.
La situazione si era equilibrata ed è rimasta tale finché Faber Gil non ha portato Pachuca avanti 6-5 e poi Khaled Abdelfattah ha fallito, condannando definitivamente Al Ahly e scatenando la festa per gli Aztechi nello Stadio 974 della capitale del Qatar.
Sulle orme dei Tigre
Pachuca continua così la sua avventura. Mercoledì avevano appena sorpreso il brasiliano Botafogo (3-0), rappresentante del Sudamerica, nella loro prima partita in questa competizione in Qatar.
Nel duello di sabato, giocato come semifinale e chiamato ‘FIFA Challenger Cup’, si è deciso il rivale della squadra spagnola, classificata automaticamente per la finale come campione d’Europa in carica.
Nel formato precedente della Coppa del Mondo per club, che dal 2004 al 2023 ha misurato i campioni di ciascuna confederazioneil Pachuca aveva fallito quattro volte nel suo tentativo di raggiungere la finale.
Solo un club messicano, il Tigres nell’edizione 2020 – giocata nel febbraio 2021 a causa della pandemia – era riuscito a raggiungere la finale di quel ‘Mundialito’, salvo poi perdere contro il Bayern Monaco.
Questa volta il Pachuca ha un appuntamento con la storia e con il Real Madrid, in quello che sarà un antipasto prima che entrambi si affrontino nella fase a gironi del nuovo e ampliato Mondiale per club, il 22 giugno 2025 a Charlotte (USA).
Poco calcio, poche occasioni
Se nella gara contro il Botafogo il Pachuca aveva dato una lezione di efficacia, questa volta lo scontro contro l’Al Ahly è stato decisamente poco brillante, con le due squadre che si temevano e faticavano a creare occasioni da gol.
Nel primo tempo gli egiziani hanno fatto meglio e Ashraf ha avuto due buone occasioni (12, 37). Rondón, mandando alto al 23′, aveva sprecato il meglio del campione della Concachampions.
Nella ripresa entrambi abusano del tiro dalla distanza, affrettandosi a definire le giocate. L’ecuadoriano Ángel Mena e il colombiano Nelson Deossa, a un quarto d’ora dalla fine dei tempi regolamentari, hanno avuto i due con più intenzioni.
La noia ha preso il sopravvento nei supplementari, dove il portiere Carlos Moreno ha salvato Pachuca in un’occasione, con un grande intervento contro Kharaba (105).
La partita finì ai rigori e lì il Pachuca vinse la guerra di nervi per guadagnarsi il diritto di continuare a sognare di diventare campione intercontinentale, qualcosa dal quale ormai manca solo un ostacolo.
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