Mozambico: intenso ciclone tropicale Chido – Aggiornamento flash n. 1, a partire dal 13 dicembre 2024

Mozambico: intenso ciclone tropicale Chido – Aggiornamento flash n. 1, a partire dal 13 dicembre 2024
Mozambico: intenso ciclone tropicale Chido – Aggiornamento flash n. 1, a partire dal 13 dicembre 2024
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Punti salienti

  • Si prevede che il ciclone tropicale Chido toccherà Pemba (Cabo Delgado) all’inizio del 15 dicembre come un ciclone tropicale intenso.
  • Con forti piogge fino a 200 mm in 24 ore e venti fino a 120 km/h, il ciclone Chido ha un’intensità simile ai cicloni Gombe (2022) e al ciclone Freddy (2023).
  • Sono circa 1,7 milioni le persone esposte, tra cui 1 milione a Cabo Delgado, a rischio di venti superiori a 120 km/h.
  • L’Istituto nazionale per la gestione dei disastri (INGD) sta preposizionando scorte e risorse, coordinando allo stesso tempo lo spiegamento del personale nelle aree vulnerabili.
  • Il piano di preparazione e risposta alle emergenze (ERP) dell’HCT è stato attivato. Le misure di preparazione e di intervento tempestivo vengono rafforzate.

Panoramica della situazione

Si prevede che il ciclone tropicale Chido si abbatterà a Pemba nelle prime ore di domenica 15 dicembre, con l’intensità di un ciclone tropicale intenso.

Si prevede che diverse province del nord del paese saranno colpite, soprattutto Cabo Delgado e Nampula, ma anche Niassa, Tete e, in misura minore, Zambezia.

Nel periodo 15-17 dicembre sono previste forti piogge (fino a 200mm/24h) e forti venti (fino a 120 km/h); Chido ha la stessa intensità dei cicloni tropicali Gombe (2022) e Freddy (2023).

Il sistema ADAM (Disaster Analysis and Mapping) gestito dal WFP indica che 1,7 milioni di persone sono esposte al ciclone tropicale Chido, tra cui un milione di persone a Cabo Delgado che potrebbero essere colpite da venti superiori a 120 km/h.

Il Consiglio tecnico per la gestione dei disastri guidato dal governo si è riunito a Maputo il 12 dicembre e ha informato che tutti i bacini fluviali sono attualmente al di sotto dei livelli di allerta. Tuttavia, diversi bacini attorno alle aree a rischio potrebbero raggiungere livelli di allerta.

La città di Pemba è a rischio di inondazioni urbane, in particolare le seguenti aree: Bairro Cariaco, Alto Chuiba, Eduardo Mondlane, Natite, Ingonane, Paquetequete, Carioca.

Si teme che, a causa del ciclone Chido, l’epidemia di colera in corso a Nampula (283 casi e 21 decessi segnalati, all’11 dicembre) possa peggiorare ulteriormente.

Misura di preparazione e prontezza alle catastrofi

Il Governo ha confermato l’attuale allerta arancione, con l’attivazione dei Centri provinciali per le emergenze operative (COE) nelle aree ad alto rischio. A seconda dell’entità e dell’impatto del Chido, potrebbe essere attivato l’allarme rosso.

Sono stati attivati ​​sistemi di allerta precoce per allertare la popolazione nell’area a rischio dell’imminente ciclone, avvisando l’evacuazione prima dell’approdo. Le notifiche vengono diffuse tramite SMS, radio, televisione e altri canali.

L’Istituto nazionale per la gestione dei disastri (INGD) ha preparato un elenco di centri di accoglienza per le persone colpite dal ciclone. L’INGD sta inoltre preposizionando azioni e beni, coordinando allo stesso tempo gli interventi nelle aree vulnerabili.

Inoltre, sono stati attivati ​​protocolli di azione preventiva da parte del Consiglio tecnico per la gestione dei disastri guidato dal governo per i due distretti pilota di Mogincual e Angoche (provincia di Nampula).

Il piano di preparazione e risposta alle emergenze (ERP) dell’HCT è stato attivato. Le misure di preparazione e di intervento tempestivo vengono rafforzate. Un certo numero di scorte sono state pre-posizionate e i partner stanno valutando la possibilità di una pre-distribuzione e di un ulteriore aumento, qualora l’entità del disastro lo giustificasse.

Attraverso l’Area Humanitarian Country Team (AHCT) per il nord del Mozambico (Cabo Delgado, Nampula e Nissa), l’OCHA, in collaborazione con le agenzie capofila dei cluster e i partner umanitari, sta consolidando la capacità di risposta disponibile per cluster e provincia.

Il coordinatore umanitario sta collaborando sia con gli organismi regionali che con i quartier generali per fornire ulteriore supporto, compreso un possibile dispiegamento dell’UNDAC, a seconda degli impatti.

Fonte: Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari

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