La decisione del governo di non presentare un disegno di legge finanziaria modificata (PLFR) dopo la scoperta dell’impennata del deficit pubblico ha animato mercoledì i dibattiti di una commissione parlamentare d’inchiesta, con l’implicita critica ad un arbitrato che ha ridotto i margini di manovra del Parlamento.
A febbraio, per ripristinare urgentemente la situazione, l’allora ministro dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, annunciò un risparmio di 10 miliardi di euro sul bilancio dello Stato – il massimo che si poteva fare per decreto, senza dover passare per un PLFR in Parlamento. . Si trattava di “il più importante decreto di annullamento pubblicato, credo, sotto la Ve Repubblica »secondo il signor Moulin, che lo ha precisato “10 miliardi di euro in più” era quindi necessario trovare dei risparmi.
Ma il vantaggio di un PLFR è “che possiamo anche discutere di ricette”ha sottolineato il presidente della commissione finanze, Eric Coquerel (La France insoumise). Aumentare le tasse “non era la prospettiva che avevamo”ha ribattuto il signor Moulin, assicurandolo“Non c’era alcuna volontà di scavalcare il Parlamento”.
La questione di favorire un PLFR aveva causato disordini anche all’interno della precedente maggioranza, in particolare tra Le Maire, Attal e il Capo dello Stato. Una modifica della legge finanziaria ha aperto la strada ad una possibile mozione di censura da parte dell’opposizione. All’inizio di novembre, davanti alla Commissione Finanze del Senato, Le Maire si è rammaricato di non essere riuscito a convincere i cittadini della necessità di un simile disegno di legge in primavera.
Di più “Chi si è realmente opposto alla presentazione di questo disegno di legge finanziaria modificativa? »ha lanciato Eric Ciotti (Unione dei Diritti per la Repubblica). Il signor Moulin ha risposto così “Il Presidente della Repubblica e il Primo Ministro erano sulla stessa linea, e [que] costituzionalmente è il primo ministro che decide”.