Marine Le Pen, cittadini e analisti…

Marine Le Pen, cittadini e analisti…
Marine Le Pen, cittadini e analisti…
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Gli editorialisti ci hanno raccontato nei giorni scorsi che Marine Le Pen aveva commesso hara-kiri votando per la censura del governo con i militanti della LFI. Un sondaggio d'opinione effettuato dopo il voto di sfiducia mostra invece che lei sta ampliando il divario e si posizionerebbe chiaramente davanti ai suoi avversari se le elezioni presidenziali si tenessero domenica. La Le Pen ha dichiarato a Télématin: “Penso che i politici e i commentatori dovrebbero stare attenti nelle loro analisi (…) Non devono prendere i loro sogni per realtà”.


Un sondaggio fiduciario / Sud Radio / Rivista Figaro presentata dopo la mozione di censura, colloca Marine Le Pen al primo turno delle future elezioni presidenziali, con il 36% contro Édouard Philippe che sarebbe al 25%; e al 38% davanti a Gabriel Attal al 20%.

I politologi sconfessati

Siamo ancora lontani dal 2027, ma questo sondaggio è illuminante purché gli sconvolgimenti e le incertezze politiche non inducano il Presidente della Repubblica a gettare la spugna prima del tempo. Anche se di recente lo aveva completamente escluso, non era sempre stata quella la sua posizione.

Questo sondaggio sembra dimostrare che dobbiamo avere più fiducia nei personaggi pubblici in corsa per il domani che negli analisti e nei politologi. È chiaro che con il suo intuito Marine Le Pen ha percepito gli umori e i desideri del suo elettorato meglio di tutti coloro che, in Aula, hanno costruito teorie e hanno concluso perentoriamente che il voto sulla mozione di censura del Raggruppamento Nazionale lo avrebbe fatto perdere la sua rispettabilità conquistata a fatica e scoraggia alcuni dei suoi attivisti. Apparentemente è il contrario, senza sopravvalutare la natura ovviamente molto puntuale di questo sondaggio.

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È facile comprendere l'errore abbastanza costante dei giornalisti politici nel loro approccio alla RN. Infatti, salvo poche eccezioni, tendono a confondere i propri desideri con la realtà. Lo percepiscono male perché commette il grande errore di non soddisfare i loro desideri. È un movimento sottile che, pur non sembrando escludere la lucidità e la buona fede, tuttavia li porta spesso ad anteporre le loro convinzioni alle fredde osservazioni che dovrebbero essere le loro.

Mi perdonerò ma le trasmissioni in cui sono state fatte le analisi più rilevanti su Marine Le Pen, il voto sulla mozione di censura e le sue possibili conseguenze, sono state quelle di CNews, in particolare su “Heure des pros”, di Gérard Carreyrou.

La Marina soddisfatta della “medaglia d’oro dell’opposizione”

Mi sembra purtroppo inevitabile che lo strano modo in cui viene trattato il RN – non è stato invitato ai dibattiti dell'Eliseo ai quali Marine Le Pen dice che non avrebbe partecipato: la dignità pretende di rifiutare ciò che non gli è stato dato da proporre! – amplificherà la sua influenza e gli darà, come sosteneva il suo candidato, la medaglia d’oro dell’opposizione. Cosa c'è di meglio per un partito che, mentre cerca di normalizzarsi – talvolta fino a banalizzarsi – si ritrova, grazie al Presidente della Repubblica che non si allontana più, a godere dello status di dissidente ed escluso!

Questo sondaggio contraddice le analisi degli specialisti perché i cittadini mescolano al loro sostegno un’infinità di considerazioni (sostegno alla RN, ostilità verso Emmanuel Macron, mediocrità degli altri partiti, disperata voglia di cambiamento) che non vengono comprese nella loro totalità. Ma ciò non garantisce che Marine Le Pen sarà eletta nel 2027.

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Se è notevole tatticamente e politicamente durante il viaggio, continuo a pensare che il suo limite sia quello di non esserlo mai nel grande giorno, arrivando a destinazione. Come se ci fosse qualcosa in lei che la disturbava, la paura di vincere? Non che non lo voglia, come suo padre anni fa, ma l'imminenza di una vittoria democratica la ostacola invece di stimolarla.

Nella vita intellettuale, giudiziaria, politica e mediatica ho sempre avvertito una certa diffidenza nei confronti dei cosiddetti sapienti, degli esperti qualificati, dei giornalisti dotti, di tutti coloro che pretendono di insegnarci ciò che la nostra mente, la nostra sensibilità e la nostra cultura ci hanno già insegnato . Non è questo sondaggio che mi curerà…

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