Kamel Daoud nega di aver utilizzato la storia di una vittima del decennio nero in Algeria per il suo romanzo – Libération

Kamel Daoud nega di aver utilizzato la storia di una vittima del decennio nero in Algeria per il suo romanzo – Libération
Kamel Daoud nega di aver utilizzato la storia di una vittima del decennio nero in Algeria per il suo romanzo – Libération
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In un articolo pubblicato su “Point”, la scrittrice nega le accuse di Saâda Arbane, sopravvissuta alla guerra civile algerina, la quale sostiene che il suo romanzo “Houris”, vincitore del Premio Goncourt 2024, è ispirato alla sua storia personale.

Quando uno scrittore prende la penna per difendersi. Kamel Daoud si è difeso martedì 3 dicembre in un articolo sul settimanale Il punto per aver rivelato e utilizzato la storia di una vittima del sanguinario “decennio nero” in Algeria per il suo romanzo Oreincoronato con il premio Goncourt. “Questa giovane donna infelice afferma che è la sua storia. Se riesco a comprendere la sua tragedia, la mia risposta è chiara: è completamente falso.scrive lo scrittore franco-algerino, anche editorialista di Punto.

“A parte l’apparente ferita, non c’è alcun punto in comune tra la tragedia insopportabile di questa donna e il personaggio di Aube [personnage principal du roman]. L'infortunio non è unico. Sfortunatamente, è condiviso da molte altre vittime. È visibile. È quello di centinaia di persone”prosegue, accusando il denunciante di esserlo “manipolato per raggiungere un obiettivo: uccidere uno scrittore (e) diffamare la sua famiglia”. Kamel Daoud e la moglie psichiatra sono accusati di aver utilizzato senza il suo consenso la storia di Saâda Arbane, sopravvissuta a un massacro durante la guerra civile in Algeria negli anni '90, per la stesura di Ore.

Contro di loro sono state presentate due denunce in Algeria, una delle quali è stata accolta da un tribunale. Secondo l'avvocato del querelante, se non si presentano, lo scrittore e sua moglie dovranno essere convocati a Orano e processati in contumacia. Lo scrittore finora non aveva risposto a queste accuse, ma il suo editore Gallimard lo aveva denunciato “violente campagne diffamatorie orchestrate (contro lo scrittore) da alcuni media vicini ad un regime di cui nessuno ignora la natura”.

Diffamazione e menzogna

“Houris è una finzione, non una biografia. È la storia tragica di un popolo. […] Houris non rivela alcun segreto medico. La cannula [tube permettant de respirer et parler]la cicatrice e i tatuaggi non sono segreti medici, e la vita di questa donna non è un segreto, come dimostrano le sue stesse testimonianze. Basta LEGGERE questo romanzo per vedere che non c’è nessun collegamento, se non la tragedia di un Paese”insiste, difendendo la moglie, di chi “il nome è stato infangato da diffamazione e menzogne”.

Ore ha vinto il 4 novembre il Premio Goncourt, il più prestigioso della letteratura francese. Il libro non ha potuto essere pubblicato in Algeria, dove rientra una legge che vieta qualsiasi lavoro sul decennio nero tra il 1992 e il 2002, che ha causato almeno 200.000 morti, secondo i dati ufficiali.

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