Su iniziativa del suo presidente Eric Coquerel (LFI), la Commissione Finanze dell'Assemblea ha ottenuto per sei mesi i poteri di una commissione d'inchiesta (convocazione con obbligo per la persona di onorarla, poteri di indagine, udienze sotto giuramento, ecc. ), al fine di indagare “le cause delle variazioni e discrepanze nelle previsioni fiscali e di bilancio” osservate per gli anni 2023 e 2024.
Il governo precedente ha attribuito gli scostamenti di bilancio soprattutto a entrate inferiori alle aspettative.
Prime audizioni
La commissione ascolterà martedì alle 16:30 la direttrice del Bilancio Mélanie Joder e il suo vicedirettore Stéphane Robin. Mercoledì sarà la volta del direttore generale della Previdenza sociale Pierre Pribile e del vicedirettore degli studi e delle previsioni finanziarie Harry Partouche, seguiti dalla direttrice generale delle finanze pubbliche (DGFiP) Amélie Verdier.
Giovedì mattina la commissione intende ascoltare Jérôme Fournel, capo di gabinetto del primo ministro Michel Barnier, capo di gabinetto di Bruno Le Maire al Ministero dell'Economia e delle Finanze e precedentemente capo del DGFiP.
Il 12 dicembre si terranno le attesissime udienze dell'ex ministro dell'Economia e delle Finanze Bruno Le Maire, in carica da sette anni, e dell'ex ministro dei Conti pubblici Thomas Cazenave.
“Irresponsabilità di bilancio assunta”
Il disavanzo pubblico è previsto quest’anno al 6,1% del Pil (prodotto interno lordo), una cifra ben lontana dal 4,4% previsto nell’autunno del 2023 e dal 5,1% previsto in primavera dopo la rivalutazione da parte dell’esecutivo.
L’attuale governo intende riportarlo intorno al 5% nel 2025, ma potrebbe cadere questa settimana mentre la sinistra e il Raggruppamento Nazionale (RN) intendono votare per la censura in risposta alla 49.3 che aveva avviato per approvare, senza votazione, il bilancio della Previdenza Sociale all’Assemblea.