(CercleFinance.com) – Dopo sei settimane consecutive di ribasso, lunedì la Borsa di Parigi non dovrebbe riuscire ad avanzare, ancora colpita dai venti contrari che la spingono indietro ormai da diversi mesi.
Intorno alle 8:15, il contratto “futures” sull'indice CAC 40 – consegna dicembre – è sceso di 100,5 punti a 7142,5 punti, suggerendo un calo di oltre l'1% all'inizio della settimana.
L'incertezza politica in Francia unita alle fosche prospettive economiche del Vecchio Continente impediscono, da quest'estate, al CAC 40 di seguire la traiettoria rialzista intrapresa da Wall Street.
Il primo ministro francese Michel Barnier affronterà questo lunedì una prima importante prova con l'adozione del suo disegno di legge sul finanziamento della Previdenza Sociale, che potrebbe portare alla presentazione di una mozione di censura da parte del Raggruppamento Nazionale.
“Se la situazione attuale non è (ancora) critica, è certo che i mercati finanziari seguono attentamente gli sviluppi politici francesi e l'assenza di un bilancio, unita alla caduta del governo, creerebbe incertezza e un probabile aumento del deficit nel 2025 rispetto alle previsioni attuali, che farebbero salire i tassi», avverte Sylvain Bersinger, capo economista di Asterès.
La buona notizia per la Francia è che venerdì lo spread OAT/Bund si è ridotto da 88 a 82 punti, prima che S&P decidesse di mantenere il rating del debito francese.
Dopo la pausa del Ringraziamento, la settimana si preannuncia intensa sui mercati, con una serie di indicatori economici in programma e in primo piano i dati sull'occupazione negli Stati Uniti, che potrebbero essere decisivi per l'evoluzione della politica monetaria della Fed.
A causa degli aggiustamenti di bilancio di fine anno, dicembre è tradizionalmente un buon mese per i mercati azionari poiché l’indice S&P 500 guadagna in media il 2% durante l’ultimo mese dell’anno.
Wall Street ha registrato una nuova serie di record venerdì per la sessione abbreviata del “Black Friday”, ma si potrebbe prestare attenzione al rapporto sull'occupazione di venerdì, con l'S&P che ha già registrato un aumento di oltre il 26% quest'anno.
Gli economisti contano in media su 200.000 posti di lavoro creati a novembre, dopo i 12.000 annunciati nella prima stima di ottobre, e su un tasso di disoccupazione al 4,2% contro 4,1%.
La statistica, particolarmente seguita dalla Fed, dovrebbe aiutarla a determinare i tempi dei prossimi tagli dei tassi, sapendo che un allentamento di 25 punti base il 18 dicembre è integrato dal 67% degli investitori, secondo lo strumento FedWatch del CME.
Da questo punto di vista, cifre troppo forti potrebbero paradossalmente essere sgradite agli investitori preoccupati di vedere la banca centrale rallentare le sue misure di sostegno all’economia.
Le statistiche di venerdì saranno precedute dall'indagine ADP sulla creazione di posti di lavoro nel settore privato mercoledì e dalle registrazioni settimanali della disoccupazione giovedì.
Tra gli altri indicatori in programma per la settimana figurano gli indici ISM dei responsabili degli acquisti, compreso quello che misura l'attività nel settore manifatturiero che sarà pubblicato questo pomeriggio.
La settimana sarà caratterizzata anche da un'esplosione di statistiche che forniranno un'idea più precisa dello stato dell'economia europea, in particolare con gli indici PMI manifatturieri attesi per la mattina.