in Libano è entrato in vigore il cessate il fuoco, dopo due mesi di conflitto aperto tra Israele e Hezbollah

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Un carro armato israeliano al confine tra Israele e Libano, 26 novembre 2024. AYAL MARGOLIN / REUTERS

Dopo una maratona di negoziati durata diverse settimane, martedì 26 novembre, in prima serata, durante un discorso televisivo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, è stato annunciato un accordo volto a mettere a tacere le armi in Libano. Questo piano di cessate il fuoco, immediatamente adottato dal gabinetto di sicurezza dello Stato ebraico, è entrato in vigore mercoledì alle 4 del mattino, ora libanese e israeliana (le 3 del mattino in Francia).

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L'accordo, negoziato dall'inviato speciale americano in Libano, Amos Hochstein, prevede l'istituzione di una fase di sessanta giorni durante i quali le truppe israeliane dovranno evacuare il sud del Paese dei Cedri, dove erano entrate dal 1È ottobre. Allo stesso tempo, le forze di Hezbollah dovranno ritirarsi a nord del fiume Litani, a una ventina di chilometri dal confine.

Durante questa fase di due mesi, le Forze armate libanesi (LAF) dovranno schierarsi gradualmente nella fascia di confine evacuata da Hezbollah, unendosi ai Caschi Blu della Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), il cui numero dovrebbe essere rivisto in aumento. La FAL è autorizzata a inviare immediatamente tra 1.000 e 2.000 uomini nel sud del Libano, per poi aumentare a 6.000 uomini nei prossimi sei mesi.

“Ripristino sostenibile della calma”

I soldati libanesi e l'UNIFIL dovranno garantire che non si ripeta lo scenario della precedente guerra tra Israele e Hezbollah, nel 2006. La risoluzione ONU 1701, che poneva fine a questo conflitto e già prevedeva il ritiro delle milizie sciite a nord del Litani, non era stata attuata. Per evitare tale ripetizione, sarà creato un comitato di monitoraggio, presieduto dagli Stati Uniti, che comprenderà una struttura già esistente, il comitato tripartito (Libano, Israele e Nazioni Unite), divenuto inoperante dall'inizio della guerra. così come la Francia.

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Lo scontro tra Hezbollah e lo Stato ebraico è iniziato sotto forma di uno scontro a bassa intensità, l'8 ottobre 2023, su iniziativa della milizia sciita, in segno di sostegno ad Hamas, bombardato nella Striscia di Gaza come rappresaglia l’attacco del movimento islamico armato palestinese contro Israele. Il conflitto è degenerato in guerra aperta il 23 settembre 2024, durante un’ondata estremamente violenta di bombardamenti israeliani, che ha provocato più di 500 morti in 24 ore.

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