Sabato 26 settembre 2020, Victorine, una studentessa di comunicazione di 18 anni, ha trascorso il pomeriggio a fare shopping con gli amici. Quando torna a casa dei suoi genitori, perde per poco l'autobus e decide di tornare a casa a piedi. Alle 19 chiama la sorella per dirle che sta arrivando e poi più niente. È scomparsa. La sua famiglia, non vedendola arrivare, è preoccupata. Domenica mattina, sua sorella maggiore, Romane, lancia un appello straziante sui social.
Dopo due giorni di ansia e di intensa ricerca, Viene ritrovato il corpo di Victorinelunedì, vicino allo stadio di calcio, in un ruscello, con lividi sul collo e i pantaloni abbassati.
Il 13 ottobre, grazie a un parente di Ludovic Bertin al quale si era confidato, il sospettato è stato arrestato dal GIGN, in una stazione di servizio a Saint-Quentin-Fallavier, a meno di 10 chilometri dal luogo in cui è scomparsa Victorine. In custodia di polizia, spiega che stava facendo jogging e che, senza farlo apposta, ha spinto la giovane che lo aveva insultato. Secondo quanto racconta, poi si è arrabbiato e l'ha strangolata. Lui invece nega il tentato stupro. È accusato del rapimento, sequestro e omicidio di Victorine Dartois.
La famiglia della vittima attende che l'imputato dica finalmente la verità. perché non crede alla versione di una Victorine aggressiva. La giovane, dalla bellezza solare, era molto religiosa e coinvolta nella vita della sua parrocchia. Tutti coloro che le sono vicini descrivono una giovane ragazza calma, gioiosa, attenta. Il processo, che si aprirà lunedì alle 14 davanti al tribunale dell'Isère a Grenoble, durerà due settimane. Il tempo che ci vorrà, forse, per sapere finalmente cosa è realmente successo quella sera a Victorine Dartois.