Già preso di mira da denunce di comportamenti abusivi da parte di ex dipendenti e di aggressioni sessuali da parte del suo ex capo del personale, una nuova denuncia è stata aggiunta al dossier di Kanye West. Questa volta è una modella a dire di essere stata aggredita sessualmente e strangolata dal rapper.
I fatti sarebbero avvenuti al Chelsea Hotel di New York, secondo una denuncia depositata presso il tribunale del distretto meridionale di New York, mentre il rapper è già accusato di violenza sessuale da parte del suo ex capo dello staff. La querelante, Jenifer An, è una modella che faceva l'attrice sullo sfondo del video musicale di un altro cantante in cui Kanye West era ospite, secondo le informazioni dei media americani NBC. Lei accusa il rapper di violenza sessuale”in un modo simile al bavaglio porno/gola profonda/feticismo BDSM.”
“Dammi la ragazza asiatica”
Secondo il querelante, quando Kanye West arrivò, prese il controllo della produzione. Lo avrebbe chiesto alle attrici “mettiti in fila nel corridoio”. Una volta in fila, Kanye West avrebbe ordinato a due donne di seguirli prima di dichiarare “dammi la ragazza asiatica”la denunciante quindi che dice di essere vestita “lingerie rivelatrice”. Spiega di averlo seguito, a disagio, in una suite con divano e macchina fotografica
Kanye West avrebbe quindi posizionato due sedie una di fronte all'altra e “ha cominciato a strangolare il denunciante con una mano.” “Poi le avvolse l'altra mano attorno al collo e continuò a strangolarla con entrambe le mani.” per poi spingerlo “diverse dita le hanno infilato la gola, pompandole dentro e fuori continuamente, e l'hanno imbavagliata per imitare una pompino forzato.”
“È arte. Sono come Picasso”
Secondo il rapporto, Kanye West ha urlato dopo “È arte. È arte di merda. Sono come Picasso”. La modella specifica di sì “la sensazione di aver temporaneamente perso conoscenza” dopo essersi ritrovata piena di saliva e trucco. Nella denuncia viene citata anche l'etichetta discografica del rapper, la Universal Music Group, accusata di non aver indagato sulla questione.
In un comunicato stampa il denunciante lo afferma “Le donne che lavorano nell’industria della musica e dell’intrattenimento sono vittime di abusi sessuali da anni, senza alcuna possibilità di denunciare gli abusi o di apportare cambiamenti”.