Secondo la Federazione dei CPAS valloni, il CPAS di Anderlecht è un caso isolato e non rappresenta tutte le istituzioni del paese.
Mentre il CPAS di Anderlecht è in subbuglio dopo un rapporto del VRT, “è fondamentale non ridurre l’immagine del CPAS a una caso isolato e inaccettabile“, ha reagito giovedì la Federazione vallone dei CPAS. “Di fronte a missioni sempre più numerose e a risorse limitate, è invece urgente riconoscere e sostenere il loro lavoro essenziale, per garantire una solidarietà effettiva ed equa”, aggiunge.
Per la Federazione, il cui Comitato Direttivo si è riunito questo giovedì, le recenti rivelazioni, se confermate, susciterebbero giustamente indignazione. “Questo caso isolato, se dimostrato, è condannabile e non riflette in alcun modo le pratiche di tutti i CPAS”, istituti “soggetti a controlli rigorosimotivo per cui costituiscono un pilastro essenziale dell’assistenza sociale”.
“I CPAS concedono reddito di integrazione e assistenza sociale seguendo regole ferree. Sono una delle istituzioni più controllate, loro condannare ogni forma di frode e sono efficaci”, insiste la Federazione. Pertanto, “non possiamo lasciare che un incidente isolato eclissi il loro ruolo fondamentale. Più che mai, sosteniamo e promuoviamo i CPAS, affinché possano continuare a contribuire, con equità e umanità, alla solidarietà essenziale per la nostra società”, conclude.
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