© Nathan Laine/Bloomberg
– La riforma delle pensioni attuata dal governo di Élisabeth Borne nel 2023 ha portato a numerose manifestazioni di rabbia in tutto il paese.
Si tratta di un primo importante passo legislativo per questa proposta faro dei deputati di sinistra: il loro testo chiede ridurre l’età pensionabile da 64 a 62 anni ha ottenuto l’approvazione della Commissione Affari Sociali mercoledì 20 novembre. È stato infatti approvato con 35 voti (sinistra e RN), contro i 16, ovviamente, del centro e della destra. Per gli artefici di questa proposta, questa prima vittoria è incoraggiante beneottenere l'abrogazione della riforma delle pensioni. Prossimo passo: il dibattito nell'emiciclo le 28 novembre.
Tra i primi a reagire, il relatore del testo della LFI, Ugo Bernalicis, ritiene che la riforma adottata nel 2023 sotto il governo di Élisabeth Borne fosse “democraticamente e socialmente ingiusto ed economicamente inefficiente“. Alla fine di ottobre i deputati del RN hanno presentato una proposta simile nell’ambito della loro nicchia parlamentare, ma la sinistra non l’ha appoggiata. “È uguale al nostro e non siamo settari», decide senza risentimento il deputato Thomas Ménage.
Riforma delle pensioni: cosa accadrebbe realmente se venisse abrogata nel 2025?
“Irresponsabile”, per la destra e il centro
L'età di partenza non è l'unico elemento interessato da questa proposta, che porta anche periodo contributivo compreso tra 43 e 42 anni. La combinazione di queste due componenti equivale quindi ad abrogare anche la riforma portata avanti nel 2013 da Marisol Touraine durante il mandato quinquennale di Hollande, nota Le Monde. Tanto da mettere in imbarazzo i socialisti, che nonostante tutto hanno approvato il testo complessivo. L'emendamento presentato dai centristi del gruppo Libertà, Indipendenti, D'Oltremare e Territori (LIOT) per preservare la riforma della Touraine è stato quindi respinto. Tra coloro che si sono opposti a questa proposta, alcuni hanno sottolineato un testo “non serio”. o “irresponsabile”. La deputata del Rinascimento Stéphanie Rist non si muove: “Se questa riforma delle pensioni verrà abrogata, potranno sicuramente andarsene a 60 anni, ma con una pensione molto più bassa.».