questi 3 fenomeni interesseranno l’Italia

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Le mappe mostrano che tra le 15:00 di venerdì e sabato si verificherà un calo di pressione di 40 hPa o più; se questo scenario si realizzasse, si tratterebbe di un ciclone extratropicale molto avverso e anomalo per il mese di novembre.

Daniele Ingemi 20/11/2024 12:50 8 minuti

La prima vera ondata di freddo di stagione in queste ore si sta riversando sull’Europa centro-occidentale, portando le prime nevicate di stagione, fino in prossimità del piano. Tutto per merito della discesa di una saccatura artica, legata direttamente al vortice polare.

In pratica l’erezione di un promontorio anticiclonico subtropicale fino alla Groenlandia ha provocato la discesa di aria molto fredda dall’Artico norvegese, fin verso le Isole Britanniche, attraverso una saccatura, colma di aria molto fredda in quota.

Forte libecciata sulla Toscana e Appennino

In queste ore gli effetti del maltempo si iniziano a percepire su alcune regioni del centro-nord, dove è in atto una intensa libecciata che sta sferzando le coste toscane e l’Appennino Tosco/Emiliano.

I venti di burrasca, attivi sul lato caldo di un veloce sistema frontale che sta attraversando l’Italia, hanno provocato notevoli danni e disagi, fra Toscana e aree appenniniche dell’Emilia.

Sull’Appennino tosco-emiliano raggiunti i 190km/h, punte di oltre 120-130km/h sull’Appennino romagnolo dove si segnalano danni per alberi e rami crollati. Dopo aver scavalcato il crinale appenninico il libeccio si è riversato, attraverso forti raffiche, sulla costa marchigiana, incanalandosi lungo le vallate, dove ha acquistato ulteriore velocità (effetto channelling o venturi).

Sulla costa toscana e del levante ligure le raffiche hanno raggiunto i 60/80 km/h, rendendo sia il Mar Ligure che l’alto Tirreno, molto agitato, con onde alte fino a più di 5 metri.

Domani possibili nevicate a quote molto basse

Nella giornata di domani parte dell’aria fredda scivolata nel cuore dell’Europa centrale, sfonderà sull’Italia, interessando le regioni settentrionali, dove avremo un peggioramento delle condizioni meteorologiche.

Dalla seconda parte del giorno piogge e rovesci investiranno il Nord-Ovest, estendendosi successivamente al resto delle regioni settentrionali. Proprio in questa fase, con l’ulteriore calo delle temperature, i fiocchi di neve si potranno spingere fino ai fondovalle alpini del Piemonte, della Valle D’Aosta e della Lombardia.

Non si esclude la possibilità di vedere qualche fiocco di neve spingersi fino al piano, soprattutto sul Piemonte più occidentale verso sera. Ma si tratta di una probabilità, peraltro non molto alta.

La perturbazione, poi, si estenderà alle regioni del medio/alto Tirreno, causando piogge, rovesci e temporali, localmente anche di carattere grandinigeno. Entro la serata successiva questi temporali si spingeranno sul basso Tirreno, rischiando di interessare pure la Calabria tirrenica e la Sicilia settentrionale.

Venerdì possibili nevicate in queste aree

Nella mattinata di venerdì 22 novembre la perturbazione, prima di allontanarsi verso sud-est, produrrà ancora delle precipitazioni fra Veneto ed Emilia/Romagna, che assumeranno carattere nevoso fino a quote collinari, con imbiancate in diverse località.

ciclone esplosivo
Le mappe mostrano che tra le 15:00 di venerdì e sabato si verificherà un calo di pressione di 40 hPa o più; se questo scenario si realizzasse, si tratterebbe di un ciclone extratropicale molto avverso e anomalo per il mese di novembre.

Dal pomeriggio la situazione andrà a migliorare su tutto il Nord, con ampi rasserenamenti su tutte le regioni. Il maltempo insisterà sulle regioni centrali e al Sud, con piogge, rovesci e locali temporali. Fenomeni che potranno risultare anche abbondanti fra Campania e Calabria tirrenica.

Sull’Appennino nevicherà, ma a quote più alte, fra i 1200 metri dell’Appennino centrale, ai 1400/1500 metri sull’Appennino meridionale. Fiocchi di neve anche a quote più elevate fra Aspromonte e rilievi della Sicilia settentrionale.

Occhi puntati al ciclone bomba del weekend

Meteorato sta tenendo d’occhio la profonda depressione extratropicale che si formerà nell’Atlantico alla fine della settimana. Questa depressione sembra seguire lo schema sul modello “Shapiro-Keyser”.

Molti cicloni extratropicali che seguono lo sviluppo del modello “Shapiro-Keyser” mostrano un rapido approfondimento durante la loro fase di sviluppo e possono quindi essere caratterizzati come una ciclogenesi rapida (come in questo caso). Come del resto anche in questo caso.

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Il raggio d’azione di questa grande tempesta sarà molto ampio e i suoi effetti si faranno sentire su gran parte dell’Atlantico settentrionale, ma dal weekend anche in gran parte d’Europa, e quindi anche da noi in Italia.

Ricordiamo che la ciclogenesi si riferisce alla formazione di un ciclone. È considerata esplosiva alle nostre latitudini quando la pressione al centro del minimo scende di 24 hPa o più in meno di 24 ore.

Secondo le ultime previsioni del nostro modello di riferimento, questo processo sarà particolarmente intenso tra venerdì e sabato, come vedremo di seguito.

Un ciclone insolitamente profondo

Le mappe mostrano che tra le 15:00 di venerdì e sabato si verificherà un calo di pressione di 40 hPa o più; se questo scenario si realizzasse, si tratterebbe di un ciclone extratropicale molto avverso e anomalo per il mese di novembre, che genererà onde gigantesche, piogge torrenziali e venti da uragano in un ampio raggio d’azione.

L’approfondimento del ciclone contribuirà a spingere una massa d’aria anormalmente calda per la stagione su gran parte dell’Europa occidentale e sud-occidentale.

La situazione potrebbe essere potenzialmente pericolosa per le isole britanniche nel tratto finale della settimana, poiché il centro della tempesta potrebbe avvicinarsi molto all’Irlanda e alla Gran Bretagna. Gran parte dell’Europa ne risentirà, con il passaggio di fronti molto attivi e forti venti da ovest-sud-ovest che spingeranno masse d’aria miti e molto umide.

I 3 fenomeni che questa colossale tempesta causerà in Italia

Anche se l’Italia sarà lontana dal centro di questa grande tempesta, molto potente ed estremamente profonda per il periodo dell’anno, anche noi ne sentiremo gli effetti.

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Il vento girerà dai quadranti meridionali, spingendo aria più calda, soprattutto in quota, che provocherà un rapido aumento delle temperature, più marcato sulla Sardegna. Sulle regioni meridionali si potranno raggiungere punte di +22°C +24°C nel weekend.

Il rialzo delle temperature, che sarà più marcato al centro-sud, provocherà anche la rapida fusione del manto nevoso, caduto sull��Appennino nei giorni precedenti.

Al contempo l’aria più calda, ma anche più umida, in risalita da Sud, favorirà la formazione di nubi basse, come gli stratocumuli, che nella parte finale del weekend potranno produrre qualche locale pioviggine o breve piovasco.

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