Mercoledì 20 novembre la sinistra ha ottenuto una prima vittoria nella sua offensiva per abrogare la tanto diffamata riforma delle pensioni: la sua proposta di ridurre l'età pensionabile da 64 a 62 anni è stata adottata in commissione Affari sociali, prima del suo arrivo nell'Emiciclo del 28 novembre. Il testo, presentato dal gruppo La France insoumise (LFI) nell'ambito della sua nicchia parlamentare, è stato approvato con 35 voti (quelli della sinistra e del Raggruppamento Nazionale), contro 16 (provenienti dalle file del centro e della destra). .
La riforma adottata nel 2023 sotto il governo di Elisabeth Borne è stata “democraticamente e socialmente ingiusto ed economicamente inefficiente”ha sostenuto il relatore (LFI) del testo, Ugo Bernalicis. Il Raggruppamento Nazionale (RN), che aveva presentato una proposta simile alla fine di ottobre, ma che la sinistra non aveva sostenuto, ha votato a favore del testo de La France insoumise. “È uguale al nostro e non siamo settari”, ha sostenuto il deputato (RN) Thomas Ménage.
“Non serio”
Il disegno di legge approvato mercoledì non tocca solo l'età pensionabile (ovvero la riforma Borne), ma anche il periodo contributivo: si riduce da 43 a 42 rendite, il che equivale anche ad abrogare la riforma portata avanti nel 2013 dal Ministro (PS) degli Affari Sociali durante il quinquennio di François Hollande e Marisol Touraine.
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Un emendamento presentato dai centristi del gruppo Libertà, Indipendenti, D'Oltremare e Territori (LIOT) per preservare la riforma della Turenna è stato respinto. I socialisti, che avrebbero preferito mantenere questa riforma del 2013, hanno deciso nonostante tutto di approvare il testo complessivo.
La sinistra sostiene di poter portare fino in fondo la sua proposta di abrogazione: dopo aver esaminato il testo nell'Emiciclo la prossima settimana, ha già previsto di inserirla all'ordine del giorno del Senato il 23 gennaio, in una nicchia comunista, quindi dentro seconda lettura all’Assemblea nazionale il 6 febbraio, questa volta in uno spazio assegnato agli ambientalisti.
I rappresentanti della coalizione di governo hanno messo in guardia contro un testo “non serio” O “irresponsabile”. “Dobbiamo essere onesti con i francesi: se questa riforma delle pensioni verrà abrogata, potranno sicuramente andarsene a 60 anni, ma con una pensione molto più bassa”ha affermato la deputata (Rinascimentale) Stéphanie Rist.
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