Colloquio
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Il Ministro della Sanità ha annunciato il 18 novembre la riduzione della copertura della previdenza sociale dell'importo delle visite mediche e dei farmaci. Per Nicolas da Silva, economista specializzato in assicurazioni sanitarie, questa decisione rischia di aumentare le disuguaglianze.
La dichiarazione ha fatto sussultare le associazioni degli utenti sanitari e degli operatori sanitari: davanti ai senatori che si accingevano a studiare il bilancio della Previdenza sociale, il ministro della Sanità ha annunciato che il rimborso dei farmaci e delle visite mediche sarà ridotto del 5% l'anno prossimo. I pazienti con malattie a lungo termine non saranno colpiti così come, per i farmaci, quelli con redditi bassi che hanno diritto all’assicurazione sanitaria complementare solidale. Gli altri dovranno fare affidamento sull'assicurazione sanitaria complementare, che ha già avvertito che aumenterà i contributi degli assicurati. Si prevede quindi che la fattura delle cure aumenterà ulteriormente nel 2025.
Per il governo si tratta di perseguire l’obiettivo di ridurre di 5 miliardi di euro il risparmio sulla spesa sanitaria. Per controllare il “sbandata”ripete. La decisione non sorprende l'autore di la battaglia della previdenza sociale, Nicolas da Silva, docente anche all'Università Sorbona Paris-Nord, poiché segue la logica del derimborso seguita negli ultimi anni. L'economista spiega Liberazione come questa decisione, che potrebbe ridurre la spesa nel breve termine, rischi di peggiorare le disuguaglianze sanitarie