Mentre prosegue l’esame del disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale (PLFSS) 2025 – arrivato lunedì 18 novembre per essere discusso in Senato – il governo ha appena chiarito le sue intenzioni su una delle misure di risparmio più delicate: l’aumento dei diritti d’utenza. Una delle strade menzionate finora è stata quella di modificare questo importo rimanendo a carico del paziente, ma coperto dall'assicurazione sanitaria complementare (nella maggior parte dei contratti), aumentandolo di 10 punti. Mentre oggi l'assicurazione sanitaria rimborsa il 70% di una visita medica, quando le mutue coprono il restante 30%, si parlava di un nuovo rapporto 60%-40%. Tutto questo per generare un risparmio di 1,1 miliardi di euro, nell'ambito di questo trasferimento dall'assicurazione sanitaria obbligatoria all'assicurazione sanitaria complementare, in un contesto di deficit significativo della previdenza sociale.
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Lunedì, in apertura dei dibattiti in sessione, al Palazzo del Lussemburgo, il ministro della Sanità, Geneviève Darrieussecq, ha spostato le righe: il ticket dell'utente “cambierà solo del 5%” per visite mediche, ma “inoltre, [celui] sui medicinali aumenterà del 5%»ha detto. L’altro cambiamento annunciato riguarda l’ammontare del risparmio previsto, “ridotto da 1,1 miliardi a 900 milioni di euro”ha precisato il ministro.
La copertura delle consultazioni da parte dell'assicurazione sanitaria aumenterebbe così al 65%. Per i medicinali, i tassi di rimborso esistenti – 65%, 30% e 15%, a seconda della prestazione medica resa – verrebbero abbassati a priori nella stessa proporzione. Questi sviluppi futuri non appaiono come tali nel progetto di bilancio della Previdenza Sociale: rientrano nel livello regolamentare (decreti ministeriali). La scadenza prevista è il 2025, senza ulteriori dettagli in questa fase.
“Colpo di pialla”
Ad esempio, oggi, per un medicinale rimborsato al 65%, come un antibiotico (su ricetta) a 7,95 euro, al paziente resta a carico, oltre alla franchigia (1 euro), una ticket di 2,78 euro (35 %), rimborsato in tutto o in parte dall'assicurazione complementare, a seconda dell'assicurazione sanitaria.
L'argomento può sembrare tecnico, ma ha già provocato la reazione delle associazioni dei pazienti e dei sindacati dei medici, contrari a questo aumento. Anche tra le mutue ci ha commosso quello che passa per a “colpo aereo” di una grandezza “inedito”che potrebbe portare ad aumenti dei contributi per gli assicurati. A un anno dalle polemiche per il raddoppio, in vigore da marzo, della “franchigia medica” – l'importo a carico del paziente quando acquista una scatola di medicinali (da 0,50 euro a 1 euro) o consulta un medico (da 1 euro a 2 euro) euro) – la futura evoluzione del ticket utente ha alimentato un’opposizione politica abbastanza unanime anche tra i parlamentari che hanno esaminato il PLFSS all’Assemblea nazionale in ottobre.
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