La carenza di personale e il deterioramento delle condizioni di accoglienza saranno al centro delle mobilitazioni di martedì 19 novembre, alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia. Organizzato dal collettivo Nessun bambino allo spogliatoio!, l'appello allo sciopero è stato rilanciato dai sindacati LAB, CGT e CFDT per tutti gli agenti della Comunità urbana dei Paesi Baschi e del Centro di azione sociale intercomunale. Una manifestazione si terrà in Place de la Liberté, a Bayonne, alle 10:30.
Le richieste principali sono l’aumento salariale dei dipendenti della prima infanzia e il miglioramento delle condizioni di lavoro e di gestione. Il collettivo No bimbi allo spogliatoio! richiede la presenza di un professionista ogni cinque bambini nel 2027 e uno ogni quattro nel 2030 e l’assunzione di personale formato. Si basa, in particolare, su un rapporto dell’Ispettorato generale degli affari sociali del 2023 e sul lavoro della commissione parlamentare d’inchiesta sul “modello economico degli asili nido e sulla qualità dell’assistenza ai bambini piccoli” svolto nel 2024, che rileva il deterioramento del settore dell’assistenza alla prima infanzia.
Il bilancio 2025 in vista
I sindacati si mobilitano anche contro i tagli di bilancio annunciati dal governo francese, per gli agenti territoriali e per gli enti locali. Denunciano “regressi sociali a cascata”. Tra questi, l'aumento dei giorni di attesa da uno a tre giorni e la riduzione del tasso di sostituzione della remunerazione delle assenze per malattia dal 100% al 90%. I sindacati ottengono quindi un piccolo vantaggio nell’indire uno sciopero nel pubblico impiego giovedì 5 dicembre.