Profezia” su Max, ci sono quasi solo cattivi ed è rinfrescante

SERIE TV – Ritorno ad Arrakis, o quasi. Questa domenica sera, 17 novembre, Max ha pubblicato online il primo episodio della serie Duna : Profezia. Adattato dalla saga letteraria di Frank Herbert proprio come i film con Timothée Chalamet, la sua trama si svolge cento secoli prima, in un universo spietato dove quasi nessuno ha buone intenzioni.

La serie è ispirata al libro Dune: La Sorellanza di Kevin J. Anderson e Brian Herbert (figlio di Frank Herbert) pubblicato nel 2012. Il romanzo è il primo della trilogia Dune: le originiprequel della saga cult pubblicata nel 1965.

Dune: Profezia segue le manovre politiche delle “sorelle” antenati del Bene Gesserit, guidate da Valya e Tula Harkonnen. Stanno cercando di impedire che una tragica profezia che annuncia il loro annientamento si avveri, mentre realizzano il loro sogno di manipolazione definitiva del potere. Ma molti ostacoli si frapporranno sulla loro strada, incluso il terrificante Desmond Hart.

Tavolozza dei cattivi

Fedele all'universo immaginato da Frank Herbert, la serie porta gli spettatori tra famiglie numerose e persone con ambizioni contrastanti. Un po' come a Game of Thrones stile opera spaziale, Dune: Profezia dispiega gradualmente i suoi personaggi e i suoi intrighi, inserendo in ogni episodio nuove pedine. Ma sulla scacchiera non sappiamo davvero chi vorremmo vedere vincere. Ed è piuttosto esaltante.

Uno degli aspetti più intriganti di questa nuova creazione della HBO è infatti la sua galleria di protagonisti e le loro relazioni. Questi sono quasi tutti consumati dall’ambizione, dalla devozione cieca o da un complesso verso Dio. Le relazioni che li legano gli uni agli altri sono, nella stragrande maggioranza, tossiche. Legami fatti di controllo, manipolazione, dominio e tradimento. Con in cima alla lista Valya Harkonnen (Emily Watson), la madre superiora delle Sorelle e Desmond Hart (Travis Fimmel), l'ex soldato di Arrakis dotato di misteriosi poteri.

Lo spirito di Duna

Anche le giovani principesse e gli “innocenti” accoliti della Comunità hanno i loro segreti e i loro programmi. Solo poche rare figure, apparentemente ingenue, sembrano essere (per il momento) dalla parte dei “buoni”, come l'imperatore Javicco Corrino (Mark Strong) o la discreta Tula Harkonnen, schiacciata dal peso dell'ambizione della sorella.

Troviamo dentro Dune: Profezia molti elementi del vasto universo di Frank Herbert che già ci avevano affascinato leggendo i romanzi e nei due recenti lungometraggi: il pianeta Arrakis, i suoi vermi giganti, il suo popolo Fremen; l'Impero e le sue fragili fondamenta, i suoi intrighi di corte e i suoi imbrogli politici con le grandi casate; oppure il Bene Gesserit e le sue sorelle “abitate” da visioni mistiche e da un'eccessiva sete di controllo. E scopriamo nuove rivalità e nuove problematiche, il tutto in ambientazioni curate che non hanno nulla da invidiare ai film di fantascienza.

Sì, dobbiamo staccarci, quanto più possibile, dai film di Denis Villeneuve. La serie Max non ha l'ambizione, né l'eccesso, né il budget per gli effetti speciali, né il respiro epico. Questo è ciò che viene detto. Ora, dopo aver visto i primi episodi della serie, è chiaro che il sapore non manca. E non semplicemente perché la preziosa Spezia (la sostanza più pregiata nell'universo del Duna) è ancora una volta centrale.

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