Una serie prequel dei film “Dune” di Denis Villeneuve che hanno riscosso un successo al botteghino, “Dune: Prophecy” inizia la sua trasmissione sulla piattaforma MAX. Vale la pena dare un'occhiata?
Di cosa si tratta?
In un futuro in cui l'umanità ha viaggiato attraverso la galassia di mille pianeti, una misteriosa confraternita chiamata Bene Gesserit naviga tra le battaglie politiche e gli imbrogli dell'Imperium, perseguendo un obiettivo molto specifico che porterà i suoi membri nell'enigmatico pianeta di Dune…
Con chi è?
Il cast principale di Dune: Prophecy comprende Emily Watson (Chernobyl), Travis Fimmel (Vikings), Mark Strong (Kingsman), Olivia Williams (The Crown), Sarah-Sofie Boussnina (1864), Chris Mason (Broadchurch) e Jodhi May ( The Witcher) e Josh Heuston (Hartley, cuori in fiamme).
Tra i secondi ruoli figurano Jessica Barden (The End of the F***ing World), Emma Canning (Masters of the Air), Chloe Lea (Foundation), Jade Anouka (His Dark Materials), Faoileann Cunningham (The Northman) , Aoife Hinds (Normal People), Shalom Brune-Franklin (Mon petit renne), Edward Davis (The Little Drummer Girl), Jihae (Succession) e l'attrice indiana Tabu.
Vale la pena dare un'occhiata?
Un vero successo al botteghino, il franchise Dune di Denis Villeneuve è rapidamente diventato una delle saghe recenti più popolari del cinema. Questo adattamento dell'opera letteraria di Frank Herbert ha conquistato gli appassionati di fantascienza, gli appassionati dell'opera ma anche un pubblico più ampio grazie alla visione del regista, alle risorse colossali e a un cast XXL.
Mentre una terza parte che continua le avventure di Paul (Timothée Chalamet) e Chani (Zendaya) è prevista per il 2026 o addirittura il 2027, i fan del franchise possono attendere una serie spin-off, Dune: Prophecy, che ritorni alle origini. del Bene Gesserit. Questo spin-off è all’altezza dei film?
Una serie per i fan già conquistati da “Dune”
Sono stati messi a disposizione della stampa quattro episodi sui sei complessivi che compongono questa serie di Dune: Prophecy, il che ci permette di farci un'idea abbastanza ampia. Ed è chiaro che questa fiction si rivolge soprattutto ai fan già conquistati dell'universo di Dune, perché ne è un'estensione abbastanza fedele.
Già nel suo universo visivo ricchissimo e meticoloso, che si avvicina molto a quello che Denis Villeneuve creava nei suoi lungometraggi. Questa direzione artistica è apprezzabile per la coerenza estetica dell'universo, sempre sorprendente e magnetico nella sua freddezza e nel suo aspetto chirurgico e controllato.
Chi ha amato i film di Dune apprezzerà questo ritorno al passato per conoscere le origini e le aspirazioni delle Bene Gesserit, la maggiore comunità femminile del mondo di Dune già piuttosto presente nei lungometraggi ma ancora molto avvolta nel mistero.
I fan non dovrebbero rimanere delusi o disorientati guardando Dune: Prophecy e dovrebbero trovare molte risposte alle loro domande, che porteranno ad altre domande più profonde su aspetti politici, scientifici, morali, etici e religiosi.
Ma può attirare un pubblico più vasto?
Bisogna comunque ammettere che può essere difficile comprendere la serie con un occhio nuovo poiché il suo pilot è lento e molto impegnato. Il primo episodio introduce molti personaggi e trame secondarie poiché si basa sulla comprensione innata e sull'investimento della sua consolidata base di fan.
Ci chiediamo se una serie così serrata e lenta, che fa troppo affidamento sui flashback per colmare le incomprensioni, possa attrarre un vasto pubblico. Ma gli intrighi politici, le cospirazioni e i colpi di scena che evitano il manicheismo possono attrarre i fan delle soap politico-familiari, come Game of Thrones o Succession, che hanno avuto anch'esse pilot piuttosto impegnati.
Se certi dialoghi a volte suonano vuoti sotto questo aspetto, è il cuore della serie ad affascinare di più. Vale la pena dare un'occhiata a questo viaggio mistico e affascinante nel Bene Gesserit sia per la sua analisi delle relazioni di sorellanza a volte oppressive ma spesso salvifiche, sia per la sua esplorazione dei pericoli dell'onnipotente controllo di miti, genetica e tecnologie.
Perché Dune: Prophecy ritorna alle origini della profezia che circonda Lisan Al-Gaib, o Muad'Dib, che nei film si rivela come Paul Atreides. In che modo il Bene Gesserit ha impiegato secoli per raggiungere il suo scopo? Quali sono le vere motivazioni di questa organizzazione intransigente? In che modo l'ambivalenza di questa setta minaccia in definitiva il futuro perfetto ed etico che voleva così disperatamente creare?
Tutte queste affascinanti domande trovano risposta in questa serie, che se le diamo il tempo di calmarsi si rivela molto avvincente perché piazza le sue pedine meticolosamente, gradualmente, su episodi più corposi e frontali.
Sicuramente il motivo dei numerosi cambiamenti creativi durante il processo di produzione con il susseguirsi di showrunner e registi che si allontanano per differenze artistiche. Alla fine è stata Alison Schapker (Alias, Fringe) a fungere da showrunner, sceneggiatrice e produttrice di Dune: Prophecy, ma il primo episodio rimane firmato dal suo predecessore Diane Ademu-John.
Anche se la serie è solida e ricca di intrattenimento e intrighi drammatici, resta ancora da interrogarsi sul numero di capitoli destinati a questa ambiziosa impresa e sicuramente sarebbero stati necessari più di 6 episodi per essere completamente all'altezza.
A meno che gli ultimi due episodi, che scopriremo più avanti, non portino un esito chiaro e trascendente a questa storia d'origine oscura e violenta che conta in particolare sulle magistrali interpretazioni del suo cast femminile, dalle attrici principali alle attrici secondarie, veri e propri fari potenti e pericoloso nella notte incerta ma emozionante.
Il primo episodio della serie “Dune: Prophecy” è disponibile sulla piattaforma MAX. Il resto della serie sarà disponibile al ritmo di un episodio a settimana.