Un'iniziativa unica nel settore dell'audiovisivo. France Télévisions chiederà ai produttori con cui collabora di limitare il più possibile l'uso degli animali nei film, ad esempio sostituendoli con immagini generate al computer.
Il dibattito sull'uso degli animali sta gradualmente emergendo nel settore, sconvolgendo le abitudini e suscitando talvolta polemiche, come recentemente con l'annunciato ritorno della trasmissione “Intervilles” senza le famose mucche su uno dei canali pubblici.
In generale, France Télévisions ha appena modificato il suo “codice di condotta dei partner commerciali” per imporre a tutti i suoi fornitori di favorire, “per quanto possibile, l'utilizzo di immagini fornite da banche immagini, effetti speciali o animatronici (tipo di pupazzi robotizzati, ndr) )”, secondo la nuova versione del presente documento, consultata dall'AFP.
Se si continuano a utilizzare animali, France Télévisions chiede garanzie sulle condizioni delle riprese, per evitare qualsiasi sofferenza, o il divieto di anestetizzarli (per simulare la morte). Chiede inoltre garanzie sugli addestratori impiegati, che non devono aver “subito alcuna condanna per maltrattamenti su animali”.
Il gruppo pubblico è il primo grande attore del settore audiovisivo e “l'unico gruppo” a rispondere alla richiesta dei difensori degli animali, ha detto all'AFP l'associazione PAZ (Projet Animaux Zoopolis), che ha presentato la richiesta.
L'associazione, che ha contattato tutti i principali canali, accoglie con favore la decisione ma si rammarica che la clausola “resta solo incentivante” e desidera che “diventi vincolante”, spiega la sua direttrice, Amandine Sanvisens. PAZ è contraria in linea di principio all'utilizzo di animali selvatici, in cattività e addestrati nelle riprese.