Per prenderti cura di te, presto dovrai mettere più mani in tasca. Il tasso di rimborso dei medicinali da parte della Previdenza sociale diminuirà del 5% l'anno prossimo, così come la copertura delle visite mediche, ha annunciato lunedì al Senato la ministra della Salute Geneviève Darrieussecq.
La “commissione di moderazione”, il più delle volte a carico dell’assicurazione sanitaria complementare, “cambierà solo del 5%” per le visite mediche mentre “potenzialmente era possibile aumentarla del 10%”, ma “inoltre (quella) sui medicinali cambierà aumento del 5%”, ha affermato il ministro aprendo i dibattiti sul progetto di bilancio della previdenza sociale per il 2025.
Questi derimborsi, che non figurano nel testo ma saranno registrati con decreto ministeriale, si tradurranno in un “trasferimento all'assicurazione sanitaria complementare” il cui importo “è stato ridotto da 1,1 miliardi a 900 milioni di euro”, ha precisato.
Il progetto iniziale del governo consisteva nel ridurre il costo delle visite mediche dal 70% al 60%, che in futuro verrà quindi rimborsato al 65%. Per i medicinali, i tre tassi di rimborso esistenti (65%, 30% e 15%) verrebbero abbassati a priori nella stessa proporzione.
5 miliardi di euro di risparmio
Inoltre, per raggiungere un obiettivo di risparmio “fino a 5 miliardi di euro” sulla spesa sanitaria, “pensiamo anche a riduzioni di prezzo dei prodotti sanitari per 1,2 miliardi di euro”, nonché a “misure di efficienza dell'ospedale” per 600 milioni e anche sull'assistenza urbana per 600 milioni, ha aggiunto Geneviève Darrieussecq.
Inoltre, il ministro della Salute ha confermato quest'anno uno “slittamento” nella spesa farmaceutica, “stimato in 1,2 miliardi di euro”, che il governo intende limitare dopo un “dialogo con i produttori per trovare meccanismi di compensazione”.
Il contributo finanziario dei laboratori farmaceutici, attraverso la “clausola di salvaguardia” del settore, sarà attivato solo “in caso di fallimento dell'approccio”, ha assicurato.
Il suo collega di Conti pubblici, Laurent Saint-Martin, ha poi precisato che le “diverse leve” allo studio dovrebbero consentire di “ridurre lo sforamento rispetto alla traiettoria presentata” nel bilancio della Previdenza sociale a 200 milioni di euro per il 2025.