Di Le Figaro con AFP
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53 minuti fa,
aggiornato alle 07:59
Il ministro dell’Interno ha chiarito che non esiterà “mobilitare” le forze dell'ordine per ripristinare il traffico in caso di necessità.
Domenica il ministro degli Interni Bruno Retailleau ha avvertito gli agricoltori che ci sarebbe stata una “tolleranza zero” in caso di “blocco sostenibile” strade, prima di un nuovo ciclo di mobilitazione del settore che inizierà lunedì.
Bruno Retailleau ha ricevuto la scorsa settimana i leader dei sindacati agricoli “dialogare e spiegare loro anche i limiti”ha dichiarato sul set del Gran Giurì RTL/M6/Le Figaro/ Senato pubblico.
“Tre limiti”
Se il diritto di manifestare è garantito dalla Costituzione, ha sottolineato il ministro “tre limiti: nessun attacco alle proprietà, nessun attacco alle persone, e nessun incistamento, nessun blocco duraturo perché altrimenti ci sarà tolleranza zero”ha continuato, aggiungendo che non esiterà “mobilitare” forze dell'ordine per ripristinare la circolazione.
Alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se lo sarebbe stato “più solido” di quanto lo fosse stato il suo predecessore un anno prima, quando lo era stato lui “tollerato” che gli agricoltori depositano i liquami davanti alle prefetture o li spruzzano con letame, Bruno Retailleau ha risposto: “Non ho parlato di letame, non ho parlato di azione simbolica purché non ci siano danni materiali, danni alla persona o ingorghi, ovviamente”. Ha detto di aver assunto il “dialogo” con le organizzazioni sindacali, “proprio per poter evitare lo slittamento”.
“Doppi standard”
Il ministro ha inoltre distinto la mobilitazione degli agricoltori da quella annunciata dai ferrovieri per la fine dell'anno. “I ferrovieri, alcuni – non tutti – prendono regolarmente in ostaggio i lavoratori francesi”ha detto. “Tra gli agricoltori che non riescono più a vivere del frutto del loro lavoro e i sindacati delle ferrovie che vogliono prendere in ostaggio i francesi, esistono due pesi e due misure”ha continuato.
Meno di un anno dopo un movimento di rabbia senza precedenti nelle campagne, che ha portato a gennaio al blocco di tratti autostradali del paese, i principali sindacati agricoli invitano le loro truppe a manifestare nuovamente.
Denunciano sempre la burocrazia e il basso reddito degli agricoltori, ritenendo che, nonostante gli aiuti di emergenza e gli annunci del governo, i conti non ci siano. Respingono apertamente anche l’accordo di libero scambio tra l’UE e i paesi latinoamericani del Mercosur, così come il governo che assicura loro di utilizzare “tutti i mezzi” per bloccarlo.