Zelenskyj prudente dopo il via libera degli Stati Uniti ai missili a lungo raggio

Zelenskyj prudente dopo il via libera degli Stati Uniti ai missili a lungo raggio
Zelenskyj prudente dopo il via libera degli Stati Uniti ai missili a lungo raggio
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“Gli attacchi non si fanno con le parole”, ha detto il presidente ucraino durante un video discorso trasmesso domenica 17 novembre dopo l'autorizzazione concessa da Washington a colpire la Russia con missili a lungo raggio di fabbricazione americana.

Una svolta nel conflitto tra Ucraina e Russia? Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha accolto con cautela domenica 17 novembre l'informazione secondo cui Washington avrebbe autorizzato Kiev a colpire il territorio russo con i missili a lungo raggio da essa forniti, limitandosi a notare che queste armi “parleranno da sole”.

Gli Stati Uniti “hanno dato il via libera all’uso di missili a lungo raggio”, ha detto domenica all’AFP un funzionario americano.

“Oggi nei media si parla molto del fatto che abbiamo ricevuto l'autorizzazione per portare avanti le nostre rispettive azioni. Ma gli attacchi non si fanno con le parole, i missili parleranno sicuramente da soli”, ha detto il leader ucraino in un discorso video.

Autonomia di diverse centinaia di chilometri

Questo importante cambiamento strategico, poche settimane prima che Donald Trump salisse al potere, era stato richiesto da tempo dall’Ucraina. Questo annuncio avviene poco prima che Joe Biden lasci la Casa Bianca.

Kiev teme che il futuro presidente taglierà i finanziamenti essenziali al suo sforzo bellico o cercherà di costringere l’Ucraina a un accordo con la Russia.

Volodymyr Zelenskyj chiede da mesi l'autorizzazione a utilizzare i missili britannici Storm Shadow e i missili americani ATACMS per colpire obiettivi più all'interno del territorio russo.

Queste armi con una gittata massima di diverse centinaia di chilometri permetterebbero all’Ucraina di raggiungere i siti logistici dell’esercito russo e gli aeroporti da cui decollano i suoi bombardieri.

Ma diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, finora si sono rifiutati di dare il via libera, per paura di un’escalation con Mosca. Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che una tale decisione significherebbe che “i paesi della NATO sono in guerra con la Russia”.

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