Raramente, nei dodici anni e mezzo di mandato di Didier Deschamps, si è parlato così poco di calcio come nel 2024. Dopo diversi mesi in cui l’extrasport ha alimentato i titoli dei giornali quando il campo non è riuscito a fornire un diversivo, i giocatori del La squadra francese di calcio maschile ha l’opportunità di chiudere l’anno meglio di come l’ha iniziato, domenica 17 novembre, contro l’Italia (21:10). Un successo a Milano non cancellerebbe gli ultimi undici mesi, ma permetterebbe ai Blues di avvicinarsi con più serenità al prossimo raduno, nel marzo 2025.
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Qualificata ai quarti di finale della Società delle Nazioni, la Francia può comunque arrivare prima nel proprio girone, a patto di vincere con almeno due gol contro la Nazionale, che l’ha battuta a Parigi, a settembre (1-3). E per una volta la questione sportiva ha occupato lo spazio, sabato in conferenza stampa – a parte un giornalista italiano, che ha menzionato l’assenza di Kylian Mbappé.
Perché il 2024 dei Blues è stato cosparso di elementi extra-sportivi. Lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, annunciato il 9 giugno da Emmanuel Macron, pochi minuti prima della partita Francia-Canada a Bordeaux (0-0), aveva così indotto alcuni giocatori francesi – Kylian Mbappé e Marcus Thuram in testa – a prendere posizione sulle elezioni legislative, all’inizio dell’euro.
Poi il capitano dei Blues è diventato il centro dell’attenzione. Il naso rotto durante gli Europei, l’atteggiamento disinvolto e distante durante il raduno di settembre, l’assenza in ottobre, la trasferta a Stoccolma e, infine, la mancata convocazione per le due partite contro Israele e Italia… “Mbappé cristallizza tante cose, visto che si parla tanto di lui, anche quando non c’è”ha osservato Didier Deschamps in ottobre.
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La riossigenazione per il momento non sta dando i suoi frutti
La permanenza dell’allenatore al suo posto alla fine dell’Europeo, senza un vero dibattito, poi il contesto della partita ad alta tensione contro Israele (0-0) di giovedì, hanno a loro volta messo in ombra il campo. E solo la fase a eliminazione diretta degli Europei ha permesso alle prestazioni francesi di avere la precedenza: hanno dipinto il ritratto di una squadra capace di raggiungere le semifinali di una grande competizione internazionale, ma difficile da guardare e insicura per le sue forze offensive.
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Con solo sette vittorie (in quindici partite) quest’anno, nessuna partita verrà ricordata. “Non è stato facile, ci sono state delle complicazioni”ha ammesso Deschamps giovedì. Di fronte a Israele – tutt’altro che leader continentale – la Francia ha concesso il quarto pareggio per 0-0 nel 2024, cosa che non accadeva da vent’anni.
Al di là dei risultati, l’impressione generale lasciata dai francesi lascia un po’ a desiderare. E Didier Deschamps ha vissuto senza dubbio l’anno più delicato del suo lungo mandato. Solo nel 2013 poté gareggiare, ma il basco poi vide le polemiche pasticciate controbilanciate dalla gioia della qualificazione al Mondiale, contro l’Ucraina (nel novembre 2013).
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A settembre l’allenatore francese aveva annunciato di voler approfittare della Lega delle Nazioni, competizione secondaria “riossigenarsi” la squadra francese in vista della qualificazione ai Mondiali del 2026 Con l’incorporazione di diversi debuttanti a livello internazionale, Deschamps si aspettava questo processo “danneggia l’espressione collettiva”.
Un credito perduto, a due anni dal Mondiale
Un’analisi doverosa perché le ultime partite sono apparse difficili. I giovani Bradley Barcola (PSG) e Michael Olise (Bayern Monaco) non sono ancora affermati a questo livello, alla squadra francese manca un cannoniere di altissimo livello e deplora una palese mancanza di creatività a centrocampo. Al punto che a novembre il tecnico sembrò fare marcia indietro, richiamando gli “ex” Kingsley Coman e Benjamin Pavard, che fornivano più garanzie nella scelta.
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Anche altri stravolgimenti nella cronaca dei Blues hanno mantenuto l’indeterminatezza intorno a questa squadra. L’inaspettato ritiro dalla Nazionale di Antoine Griezmann – che quest’ultimo non ha ancora spiegato – e la mancanza di chiarimenti sulla mancata convocazione di capitan Mbappé negli ultimi due raduni, hanno ampliato un divario tra la selezione e il grande pubblico, che lo scarso andamento dei Tricolores non ha in alcun modo compensato.
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Perché i Blues non sono più attraenti. Nel mese di ottobre, meno di quattro milioni di francesi hanno seguito in televisione la partita contro Israele (4-1). L’epica Coppa del Mondo del 2022 in Qatar aveva tuttavia creato scalpore attorno alla selezione, che è stata mantenuta grazie ad un anno 2023 di successo, nonostante la partenza di alcuni dirigenti (Hugo Lloris, Steve Mandanda, Raphaël Varane).
L’anno successivo fu doloroso da seguire, ma la squadra francese riuscì almeno a chiuderlo in modo positivo. Ma i Blues sono lontani dall’avere in tasca il successo domenica a San Siro, perché l’Italia non ha più niente a che fare con una squadra che ha mancato con ampio margine l’Europeo. Vincere Oltralpe permetterebbe ai francesi di guardare al 2025 con un po’ di serenità.