“Cosa facciamo con le nostre viti?” : La Confederazione dei contadini lancia una riflessione sul futuro della viticoltura dell'Aude

“Cosa facciamo con le nostre viti?” : La Confederazione dei contadini lancia una riflessione sul futuro della viticoltura dell'Aude
“Cosa facciamo con le nostre viti?” : La Confederazione dei contadini lancia una riflessione sul futuro della viticoltura dell'Aude
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La confederazione contadina organizza questo mercoledì 20 novembre, presso la Camera dell'Agricoltura dell'Aude, alle 14:30, un incontro sulla viticoltura e il suo futuro nell'Aude, aperto a tutti i viticoltori e i viticoltori. È iniziata la campagna per le elezioni della Camera dell'Agricoltura.

“Vorremmo fare un inventario e fare il punto, soprattutto dopo l'ultima campagna di estirpazione. È un momento di confronto, in uno spirito di apertura, durante il quale coglieremo l'occasione per condividere le nostre proposte braci ma non offrono soluzioni a lungo termine.” Sophie Bataillard, co-portavoce della Confédération paysanne e Olivier Lozat, ospite della Confé, hanno invitato viticoltori e viticoltori ad un incontro questo venerdì 15 novembre per discutere del futuro della professione. Un modo per lanciare la campagna per le elezioni professionali della Camera dell'Agricoltura dell'Aude, che si svolgeranno il 31 gennaio 2025. La Confederazione contadina aveva ottenuto il 25% dei voti e due rappresentanti eletti 6 anni fa, nel collegio degli agricoltori , il più importante. Sta preparando un elenco di 20 agricoltori, metà dei quali saranno viticoltori.

Una vera riflessione sul futuro

La Conf' si rammarica di aver visto arrivare questo piano di sradicamento “senza una reale consultazione e in caso di emergenza, una sorta di piano sociale”. “Vogliamo una vera riflessione sul futuro. Cosa facciamo con le nostre vigne e come diversifichiamo? Dobbiamo pensare anche a una politica sui terreni liberati con l'estirpazione, altrimenti diventeranno rifiuti. pannelli fotovoltaici ovunque”preoccupa Olivier Lozat. Nell'Aude, 4.955 ettari saranno sradicati alla fine di questa nuova campagna, ovvero l'8% del vigneto.

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La Conf' intende invece rimettere al centro del dibattito la questione dell' “controllo dei volumi e delle rese”precisa Sophie Bataillard, operatrice a Malepère, mentre i consumi sono in calo un po' ovunque. E pretendere prezzi garantiti e attuazione “strumenti di regolazione”. All’ordine del giorno figurano anche rischi climatici sempre più frequenti e violenti. “Abbiamo domande da porci sulla viticoltura nel Mediterraneo”.

Un'altra preoccupazione riguarda il futuro delle cantine cooperative. “Non siamo sicuri che la fusione di aziende vitivinicole o l’appartenenza a grandi gruppi siano soluzioni. Ci stiamo allontanando dallo spirito cooperativo”. Tanti gli argomenti che verranno trattati durante questo incontro. “Non è nostro compito esagerare con azioni incisive, vogliamo prenderci il tempo per pensare”.

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