Le elezioni tedesche indeboliranno l’unità europea a favore dell’Ucraina, già scossa dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2025?
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato venerdì 15 novembre di aver parlato telefonicamente con il presidente russo Vladimir Putin. Si tratta del primo scambio formale in due anni non solo tra la cancelliera e il presidente russo, ma anche tra un leader occidentale e il capo del Cremlino. Il colloquio avviene pochi giorni dopo il contatto stabilito tra Putin e il prossimo presidente americano, mentre Kiev è sulla difensiva di fronte all’avanzata delle truppe russe, all’alba di un terzo inverno di guerra.
L’approccio è stato fortemente criticato dall’Ucraina, perché incunea il fronte mostrato dall’Occidente a sostegno di Kiev, nel momento in cui Joe Biden si prepara, il 20 gennaio 2025, a consegnare al vincitore delle presidenziali americane elezione. Anche nel momento in cui il cancelliere socialdemocratico (SPD) entra in campagna elettorale, in vista delle elezioni anticipate del 23 febbraio 2025, in seguito allo scioglimento della sua coalizione.
Durante questo scambio, Olaf Scholz “ha condannato la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina”, ha indicato la Cancelleria, nonché l’impiego delle truppe nordcoreane, e ha chiesto alla Russia di dimostrare che lo avrebbe fatto “pronto per negoziati seri con l’Ucraina con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura”.
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Informato in anticipo da Berlino, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj non ha nascosto la sua irritazione, accusando Olaf Scholz di aver così “ha aperto il vaso di Pandora” con questo “tentativo di pacificazione” verso Mosca – una chiara allusione al linguaggio utilizzato dagli alleati europei negli anni ’30 di fronte alla minaccia della Germania nazista. “Questo è esattamente ciò che Putin desidera da molto tempo, ha criticato il signor Zelenskyj su Telegram. È estremamente importante per lui uscire dal suo isolamento, dall’isolamento della Russia, e condurre negoziati formali che non porteranno a nulla. »
Un momento critico per l’Ucraina
“Vogliamo avvisarvi: non ci sarà “Minsk 3”. Abbiamo bisogno di pace vera”ha aggiunto il presidente ucraino, riferendosi a un possibile accordo – sul modello di quello negoziato nel 2015 sotto l’egida di Francia e Germania – che consenta di congelare il conflitto. “I colloqui con il dittatore russo da soli non apportano valore aggiunto al raggiungimento di una pace giusta”si è indignato il portavoce della diplomazia ucraina, Heorhii Tykhyi.
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