l'essenziale
Il mediano di mischia e capitano dei Blues non ha nascosto la sua soddisfazione dopo la vittoria dei Tricolores, questo sabato, 16 novembre, contro i formidabili giocatori del Pacific (30-29) allo Stade de France, nell'ambito del tour autunnale. Gli Alti Pirenei evocano una partita “fondatrice”.
Antoine Dupont, ti immaginiamo felice…
Ovviamente uno scenario come questo dà molta gioia alla fine. Si parla tanto dell'entusiasmo che possono avere i tifosi quando ci sono grandi azioni e magnifici tentativi ma questa sensazione che abbiamo in campo, quando dobbiamo tenere la linea e poi è finita, sentire che possiamo contare gli uni sugli altri è una sensazione davvero esaltante. C'è tantissima gioia alla fine e poi vincere gli All Blacks è sempre speciale ed è una sensazione molto forte che abbiamo condiviso tutti al fischio finale.
Questo successo ci permette di mettere definitivamente fine al fallimento del Mondiale e di rivolgerci all’Australia?
No, non penso che la vedremo così. Di questo Mondiale non se ne parla più, voi (i media, ndr) un po' di più. Onestamente siamo su una dinamica completamente diversa e guardiamo al futuro. Vincere partite del genere è sempre importante, fondatore. Questa rimane una tappa del nostro cammino ancora lunga ma importante. Abbiamo una squadra con giocatori nuovi che stanno scoprendo il livello internazionale che hanno risposto “presenti” in un contesto non facile, abbiamo avuto infortuni, un inizio di partita complicato… Quindi questa vittoria dobbiamo prenderla con piacere, assaporarla perché sarà importante per il futuro ma non è fine a se stessa.
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L’enorme prestazione difensiva potrà unire ancora di più il gruppo?
Ovviamente. A livello internazionale bisogna saper vincere in ogni modo. Questo è ciò che siamo riusciti a fare oggi. Abbiamo avuto un'ottima difesa e siamo riusciti a segnare su palle perse nelle poche occasioni che abbiamo avuto. Spesso si vede lo stato d'animo di una squadra in difesa, in tutti gli sforzi senza palla che i giocatori possono fare durante la partita. Non so quanti contrasti abbiamo fatto ma è stata forse la nostra partita in cui abbiamo difeso di più e si vede ancora nell'ultima azione che avevamo ancora questo appetito, questa sete di vittoria e soprattutto questo stato di prontezza di non arrendersi mai l’uno per l’altro per raggiungere il nostro obiettivo comune.
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Questa terza vittoria contro gli All Blacks sembra una medaglia d'oro alle Olimpiadi?
No, no, no, è completamente diverso. Poi è sempre difficile classificare le emozioni che proviamo ogni volta in campo. Oggi non è un titolo, non abbiamo vinto niente se non una partita importante contro un'ottima squadra con uno scenario complicato. Su questo potremo costruire e contare per il futuro, ma da domani passeremo all'Argentina, che arriverà molto rapidamente venerdì sera (22 novembre, ndr). Penso che il gruppo ne sia consapevole e abbia questa esperienza e questa prospettiva di sapere che è qualcosa di compiuto ma non fine a se stesso.
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