Marine Le Pen ritiene che la giustizia voglia “una condanna a morte politica” nel processo contro gli assistenti parlamentari di RN

Marine Le Pen ritiene che la giustizia voglia “una condanna a morte politica” nel processo contro gli assistenti parlamentari di RN
Marine Le Pen ritiene che la giustizia voglia “una condanna a morte politica” nel processo contro gli assistenti parlamentari di RN
-

l'essenziale
Marine Le Pen ha reagito alle 20 su TF1 alle richieste della Procura nel processo contro gli assistenti parlamentari europei della RN. Se verrà condannata a 5 anni di ineleggibilità, non potrà candidarsi alla presidenza nel 2027. Denuncia “una condanna a morte politica”.

Marine Le Pen contrattacca. Se aveva reagito mercoledì sera a Parigi alla liberazione del processo contro gli assistenti parlamentari europei della RN, ne ha parlato più a lungo venerdì sera al telegiornale delle 20 su TF1. Il presidente del gruppo RN all'Assemblea nazionale rischia 5 anni di carcere, di cui 2 anni modificabili, una pena di 300.000 euro e una pena di 5 anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria. Se la corte seguisse queste richieste, Marine Le Pen non potrebbe candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027.

?️ “Un atto d’accusa rivoltante”

▶️ Minacciato di 5 anni di ineleggibilità e 5 anni di reclusione, di cui due archiviati, dopo le richieste della Procura nell'ambito del processo RN, @MLP_official reagisce nel #20H D' @ACCoudray pic.twitter.com/bMFa4mlF2c

— TF1Info (@TF1Info) https://twitter.com/TF1Info/status/1857503570486046822?ref_src=twsrc%5Etfw

Su TF1 Marine Le Pen si è espressa in modo offensivo nei confronti dell'accusa. “Questa accusa è rivoltante. È profondamente scandalosa. Richiede condanne sproporzionate, arrivando al punto di richiedere la pena di morte politica con esecuzione provvisoria contro di me”, ha detto. “Questo sentimento di rivolta che provo, milioni di francesi lo provano con me”

?️ “L’idea che possiamo privare i francesi della loro scelta è un attacco molto violento alla democrazia” insiste @MLP_official

▶️ #LE20H @ACCoudray pic.twitter.com/5NzvQ78I6w

— TF1Info (@TF1Info) https://twitter.com/TF1Info/status/1857505705374232871?ref_src=twsrc%5Etfw

Sempre offensiva e pretendendosi innocente, Marine Le Pen continua: “Sono arrivata a questo processo come una semplice cittadina. Mi sono resa conto che non era la parte in causa ad essere giudicata, ma il bersaglio politico”. Lei lo sa bene: “La mia sopravvivenza politica dipenderà dall’attuazione di questa pena di morte con esecuzione provvisoria”. Con questa esecuzione provvisoria, infatti, l'ineleggibilità scatterebbe immediatamente e resterebbe valida anche in caso di ricorso di Marine Le Pen. Non sarebbe in grado di candidarsi alla presidenza tra 2 anni e mezzo.

Leggi anche:
Processo RN: cinque anni di carcere e cinque anni di ineleggibilità richiesti a Marine Le Pen, 2 milioni di euro di multa al partito

Europa, la “vacca da mungere” del RN

Nelle sue conclusioni, l'accusa ha stimato che Marine Le Pen fosse al “centro” di un “sistema organizzato” volto a fare del Parlamento europeo la “vacca da mungere” del FN, antico nome del Rassemblement Nazionale. Ha descritto un “sistema di gestione centralizzata” istituito per “svuotare” le buste da 21.000 euro al mese a cui avevano diritto gli eurodeputati, per pagare assistenti parlamentari “fittizi” che effettivamente lavoravano per il partito (come guardia del corpo, grafico o segretario), con nell’ottica di “alleggerire le finanze”. Il Parlamento europeo ha calcolato il danno finanziario in 4,5 milioni di euro.

Per appropriazione indebita di fondi pubblici, complicità o occultamento sono stati processati 26 imputati, tra cui 9 ex deputati della RN, 12 ex assistenti parlamentari, commercialisti, il tesoriere e lo stesso partito.

La sentenza sarà deliberata la prossima settimana e sarà pronunciata all'inizio del 2025

“I magistrati sono indipendenti”, ricorda Didier Migaud

Il presidente della RN Jordan Bardella e molti funzionari eletti della RN hanno pubblicato su X le loro foto con Marine Le Pen con l'hashtag #JeSoutiensMarine.

Molti funzionari eletti di tutti i livelli politici hanno reagito dopo le requisizioni di mercoledì. Il ministro della Giustizia Didier Migaud, pur rifiutandosi di commentare un singolo caso, ha ricordato che “i magistrati sono indipendenti” e “giudicano in base alla legge approvata dal legislatore”.

-

PREV Africa: Air France sospende in via precauzionale i voli sulla zona del Mar Rosso
NEXT Quote Mavericks: come scommettere Houston Rockets vs Dallas Mavericks