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14:40 – 15 novembre 2024
Il Marocco ha ripreso le importazioni di pecore dalla Romania. Secondo Cristian Laurențiu Morteașu, direttore generale della salute e del benessere degli animali presso l'Autorità nazionale veterinaria sanitaria e per la sicurezza alimentare della Romania (ANSVSA), 13.000 pecore hanno recentemente lasciato un centro di raccolta a Costanza dirette in Marocco, confermando un'informazione riportata dal quotidiano economico locale. Economica.
Il funzionario rumeno ha chiarito che alla fine di agosto 2024 le esportazioni di pecore ammontavano a circa 1,4 milioni di capi, rispetto ai 2,3 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Ha inoltre sottolineato che la settimana scorsa sono state effettuate le prime spedizioni in Marocco, un mercato chiave per gli allevatori rumeni.
I professionisti rumeni del settore sperano di stringere una partnership duratura con gli importatori marocchini, consentendo la spedizione da 10.000 a 28.000 capi al mese, con un obiettivo totale di 100.000 pecore esportate in Marocco nei prossimi mesi.
Secondo i dati ufficiali rumeni, nel 2023 il Marocco si è classificato al decimo posto tra gli importatori di pecore rumene con oltre 15.000 capi importati, pari allo 0,6% delle esportazioni totali di 2,3 milioni di capi. I mercati principali sono rimasti la Giordania (36%), la Grecia (20,8%) e l'Arabia Saudita (20,7%).
All'inizio di novembre, una delegazione marocchina, composta da rappresentanti dell'Ufficio nazionale per la sicurezza alimentare (ONSSA) e da professionisti del settore zootecnico, si è recata in Romania per esaminare le condizioni per la ripresa delle importazioni dopo la sospensione. La visita ha permesso di ispezionare i centri di raccolta a Costanza e di finalizzare i documenti necessari per l'importazione delle prime spedizioni.
Da luglio, le esportazioni di pecore rumene hanno subito un notevole rallentamento a causa della scoperta di focolai di parassiti dei piccoli ruminanti in diverse aziende agricole. Le autorità rumene hanno reagito vietando l'esportazione e la commercializzazione delle pecore infette e macellandole sistematicamente, contribuendo così a contenere la diffusione della malattia.