Tre anni dopo, il difensore centrale (o terzino sinistro) è nella top 3 dei giocatori più utilizzati da Domenico Tedesco, insieme a Wout Faes e Timothy Castagne. Il suo status si è evoluto; anche il suo atteggiamento. Occupa più spazio, più responsabilità, porta carattere e le sue qualità. Ma non sempre usa il modulo per rivolgere la sua opinione o le sue critiche a un compagno di squadra.
La scena di giovedì e il suo alterco con Faes sulla scia di un’occasione italiana, ci hanno ricordato che poteva iniziare come un orologio. Ciò è avvenuto molto rapidamente: Faes aveva criticato Theate per non essere intervenuto meglio quando era senza dubbio Faes che avrebbe potuto meglio ostacolare il movimento di Di Lorenzo. Infastidito, il difensore del Francoforte ha spinto dietro la schiena il difensore del Leicester, cosa che ha richiesto l’intervento di Amadou Onana e Koen Casteels.
Parole con Lukebakio contro la Francia, vicina alla rissa a Rennes
I due hanno avuto una spiegazione dopo questo incidente per risolvere le loro divergenze, così come Dodi Lukebakio ha avuto una spiegazione con Theate sulla scia di Belgio – Francia per una preoccupazione di altro ordine, più tattica. Discussioni e disaccordi sono comuni nella foga del momento, ma il comportamento non verbale di Theate a volte sembra eccessivo, lontano dalle critiche positive e costruttive sostenute da Tedesco.
Ritorna, ad esempio, questo alterco quando era a Rennes, all’inizio di settembre 2023. Durante una corrida in allenamento, il difensore belga si è scontrato gravemente con Flavien Tait, in uno scambio molto muscolare, che ha sparato in avvio di un lotta e ha richiesto l’intervento dei compagni di squadra. Anche lì la disputa si risolse velocemente prima che il centrocampista francese lasciasse il Rennes pochi giorni dopo, negli ultimi giorni del mercato estivo, senza alcun legame con quanto accaduto.
Da Cuyper ed Engels: i ragazzi dei Diavoli devono ancora crescere
La tensione alla fine del mercato e un inizio di campionato fiacco per il Rennais, avevano reso l’atmosfera un po’ più tesa. È anche attraverso questo passaggio più delicato per il Belgio che dobbiamo vedere crescere queste tensioni. E poiché Theate non è il tipo che dice quello che pensa, le cose possono esplodere rapidamente.
Essere titolare, però, non autorizza ogni riformulazione o certi comportamenti, come quando disse, durante gli ultimi Europei, al giornalista responsabile del Belgio per L’Équipe, che gli avrebbe parlato quando il suo giornale gli avesse dato informazioni .migliori voti. Arthur Theate non è più il giovane lupo arrivato in punta di piedi, ma il leone (suo soprannome a Bologna) deve stare attento ai suoi artigli se non vuole essere messo in gabbia.