All'indomani delle requisizioni della procura di Parigi nel cosiddetto caso degli assistenti parlamentari del Raggruppamento Nazionale (RN), fioriscono sul web petizioni online a sostegno della sua presidente Marine Le Pen. In particolare quello della Rn “per difendere la democrazia”. Sostenuta poi l'accusa chiesta contro Marine Le Pen, accusata di aver sottratto fondi al Parlamento europeo a vantaggio del suo partito, cinque anni di carcere di cui tre con sospensione della pena, 300.000 euro di multa e cinque anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria.
Una decisione che potrebbe impedire a Marine Le Pen, finalista alle ultime due elezioni presidenziali, di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027.
Una “severità” della pena e una ineleggibilità con esecuzione provvisoria, intesa con applicazione immediata anche in caso di appello, giudicata da alcuni un ostacolo alla democrazia. Inoltre, la RN non ha esitato a lanciare questo giovedì sul suo sito una petizione intitolata “Difendi la democrazia, sostieni Marine!” “. Denuncia le requisizioni che “costituiscono una chiara ingerenza nell'organizzazione della vita parlamentare, a dispetto della separazione dei poteri”, o addirittura “un tentativo di eliminare la voce della vera opposizione” e di “aggirare il processo democratico”.
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