“I magistrati applicheranno la legge, la democrazia è anche rispetto della giustizia”, ha insistito.
La pillola non funziona. E questo è il minimo che possiamo dire.
Dopo le pesanti requisizioni della Procura contro Marine Le Pen, al processo contro gli assistenti parlamentari della RN, mercoledì 13 novembre, un messaggio postato su X dall'ex ministro degli Interni Gérald Darmanin, ha suscitato scalpore anche all'interno del suo stesso partito. classe politica. La Procura ha infatti chiesto nei confronti della signora Le Pen 5 anni di carcere di cui tre con la condizionale, una multa di 300.000 euro ma anche 5 anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria.
“Sarebbe profondamente scioccante se Marine Le Pen fosse giudicata ineleggibile e, quindi, incapace di presentarsi al voto del popolo francese. La lotta contro Madame Le Pen si fa alle urne, non altrove. Se la corte giudica lei deve essere condannata , non può essere elettorale, senza l'espressione del Popolo, non abbiamo paura della democrazia ed evitiamo di allargare ancora di più il divario tra le “élites” e l'immensa maggioranza dei nostri concittadini scritti la sera di questo mercoledì Gérald Darmanin su X.
Sarebbe profondamente scioccante se Marine Le Pen fosse ritenuta non eleggibile e, quindi, incapace di presentarsi al voto del popolo francese. La lotta contro Madame Le Pen si fa alle urne, non altrove. Se il tribunale ritiene che debba essere condannata, non può essere…
— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) https://twitter.com/GDarmanin/status/1856814212041117843?ref_src=twsrc%5Etfw
Questi scritti possono lasciare spazio a commenti, come dimostrano le numerose reazioni che seguirono.
Xavier Bertrand (LR), presidente del consiglio regionale dell'Hauts-de-France, “non avrebbe dovuto dire una cosa del genere. Soprattutto un ex ministro degli Interni”, ha dichiarato giovedì 14 novembre mattina a RTL. E aggiunge: «Oppure va avanti con il suo pensiero e presenta un disegno di legge per eliminare la ineleggibilità. Ma intanto la legge esiste, vale per tutti e nessuno è al di sopra della legge. E non Madame Le Pen».
Aggiunge inoltre che se in questa vicenda il Parlamento europeo è stato danneggiato, “sono le nostre tasse ad essere state sottratte”. Secondo lui spetta al tribunale decidere sulla responsabilità degli autori, “non con le richieste, ma con la decisione”. Concludendo: “I magistrati applicheranno la legge […] la democrazia è anche rispetto della giustizia”.
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