“Ho fatto uno studio per il Consiglio Superiore di Sanità, sette o otto anni fa, sulla pianificazione delle città per far fronte ai cambiamenti climatici. Mi sono reso conto che, da parte fiamminga, sono molto consapevoli. Da parte francofona, è molto difficile sensibilizzare le grandi città sui disastri che le attenderanno.“, stima Catherine Fallon.
Da parte francofona, è molto difficile sensibilizzare le grandi città ai disastri che le attendono.
Catherine Fallon, specialista in gestione del rischio presso ULiège
Tuttavia, le previsioni dei climatologi sono formali. “Eventi come quelli di Vesdre o di Valence, non sappiamo dove e quando si svolgeranno, ma sappiamo che aumenteranno di numero e di intensità. ricorda il professore di Liegi.
Che si tratti di siccità o di inondazioni, l’adattamento richiede risorse considerevoli.
In Spagna, 2,7 milioni di persone vivono in zone ad alto rischio di inondazioni. E come in Belgio, spesso sono i residenti con i redditi più bassi ad essere i più esposti.
In Spagna si pensa quindi all’urbanizzazione o alla gestione dei corsi d’acqua.
Per Beatriz Fiumi“si registra inoltre una mancanza di istruzione tra la popolazione che non è realmente preparata a reagire in una situazione di emergenza“.
Come prendere sul serio gli avvisi senza vivere nella paura permanente? Questa è una domanda difficile ma cruciale per limitare le morti in caso di piogge torrenziali o tempeste. E per questo è fondamentale la fiducia nelle autorità nella loro capacità di gestire le allerte.
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