Alla fine della settimana scorsa è stato diffuso sui social network un video contenente commenti cospiratori su una barca che si sarebbe fermata a Sète.
Come ha fatto Sète a trovarsi al centro di una notizia falsa? L'8 novembre è stato condiviso un video sull'account X (ex Twitter) di un certo cittadino iniziato. Lo vediamo alla guida di un'auto sostenendo che una barca si troverebbe nel porto di Sète “per una settimana”. E che quest'ultimo sarebbe lo stesso visto vicino alla costa di Valencia, in Spagna, poco prima delle drammatiche inondazioni che hanno colpito la regione il 29 ottobre. A sostegno delle sue affermazioni, l'uomo aggiunge una vignetta video di pochi secondi (di cui non si conosce l'origine) della suddetta imbarcazione su un molo. Poi filma il cartello d'ingresso di Sète sulla RD 2.
“Non ha mai attraccato al porto”
In questo video visto decine di migliaia di volte, l'internauta si interroga sul legame tra la presenza di questa nave e le piogge annunciate nell'Hérault da Météo France lo scorso fine settimana (allarme arancione poi giallo). Ripete così parole cospiratorie avendo affermato, a torto, che le piogge torrenziali in Spagna furono provocate deliberatamente da questa imbarcazione. Dichiarazioni subito smentite da diversi media nazionali. RFI ha rivelato che il video inizialmente pubblicato datava 25 settembre 2024, ben prima delle alluvioni, e che era stato girato alle Canarie.
La nave in questione è stata identificata come La potenza di Karadenis Onur Sultan. Questa centrale elettrica galleggiante, battente bandiera liberiana, non è abituata “controllare il tempo” ma per fornire elettricità agli impianti a terra. Proveniente dal Mozambico, l'imbarcazione è arrivata al porto di Tuzla, in Turchia, dal 16 ottobre… e secondo i siti di monitoraggio del traffico marittimo è ancora lì. Il che rende impossibile la sua recente presenza a Valence così come nell'Isola Singolare, come confermato dal direttore del porto di Sète. Contattato da Midi Libre, Olivier Carmès assicura: “Date le dimensioni della nave (295 metri per 46, ndr) e il tizio sulla nave, posso confermare che non ha mai attraccato al porto.”
Il progetto Haarp, oggetto di teorie complottiste
Tutta questa falsa narrativa si basa sul fatto che la barca fa parte del progetto Haarp, un programma americano di ricerca ad alta frequenza. Non è così poiché questo progetto, lanciato circa trent’anni fa, studia l’alta atmosfera utilizzando antenne presenti in un osservatorio situato… in Alaska. Tuttavia, la sua ricerca è spesso oggetto di teorie cospirative, in particolare quando un disastro naturale devasta un territorio.
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