L'ambasciatore israeliano in Francia è stato convocato martedì al Ministero degli Affari esteri per, secondo il Quai d'Orsay, “fornire spiegazioni e discutere le possibili conseguenze”, dopo l'arresto di due gendarmi francesi a Gerusalemme la settimana scorsa. Per Denis Charbit, ricercatore, questo evento è “il segno di una crisi”.
Pubblicato il 11/12/2024 12:03
Aggiornato il 12/11/2024 12:06
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L'ambasciatore israeliano in Francia, Joshua Zarka, è stato convocato al Ministero degli Affari Esteri martedì 12 novembre, in seguito all'arresto di due gendarmi francesi, incaricati di proteggere il ministro degli Affari Esteri, Jean-Noël Barrot, da parte di agenti di polizia israeliani, Giovedì 7 novembre a Gerusalemme. “Stiamo assistendo ad un peggioramento [des relations] che ha avuto inizio con le frasi di Emmanuel Macron e proseguito con i bombardamenti sull’UNIFIL, sottolinea Denis Charbit, ricercatore, professore di scienze politiche alla Open University of Israel, nel suo ultimo libro Israele, lo stato normale impossibile è pubblicato da Calmann-Lévy.
“In questa guerra senza fine, si vedono segni di impazienza da parte francese, così come da parte israeliana”.
Denis Charbit, professore di scienze politiche alla Open University of Israelsu franceinfo
Questa convocazione dell'ambasciatore israeliano è la seconda in un mese, dopo quella dell'11 ottobre in seguito al fuoco israeliano contro l'UNIFIL, la forza delle Nazioni Unite in Libano. Il 7 novembre non è stato il ministro ad avere difficoltà con i funzionari della sicurezza israeliani, ma i gendarmi. La polizia israeliana è entrata “armata” e “senza autorizzazione” a Eléona, uno storico luogo di pellegrinaggio gestito dalla Francia a Gerusalemme est. A Gerusalemme, “La Francia vuole affermare quella che considera la sua sovranità sui luoghi santi sui quali esercita protezione dal XIX secolopensa Denis Charbit, e lo Stato di Israele, che ha annesso Gerusalemme Est, è ancora desideroso di dimostrare la propria sovranità. Una sovranità contestata dalla Francia. Tutto ciò produce questo tipo di scambi sfortunati e deplorevoli”.
Questo incidente può forse essere spiegato dal fatto che, “Da parte israeliana è intervenuto il Ministero della Polizia, il Ministero della Sicurezza Interna, guidato da Itamar Ben-Gvir, che è di estrema destra e ha un atteggiamento molto più muscoloso dei suoi predecessori diplomazia”, riprende Denis Charbit.
Per questo professore di scienze politiche, Gerusalemme Est resta un argomento spinoso e questo incidente è un segno “di una crisi, di un malinteso”.