Invitato a Una domenica in campagna questa domenica su Francia 2, Sandrine Bonnaire ha ripensato al suo debutto cinematografico. Racconta come sua sorella Lydie l'ha aiutata suo malgrado a recitare in un film di Maurice Pialat.
Sandrine Bonnaire ha mosso i primi passi nel cinema nel 1983, all'età di 16 anni, In Ai nostri amori di Maurizio Pialat. Interpreta il ruolo di Suzanne, un'adolescente in cerca di emancipazione e ribellione, un personaggio complesso che la proietta alla ribalta. La sua prestazione, potente e naturale, gli è valsa la pena il César dell'attrice più promettente nel 1984.
Il cinema francese ha subito riconosciuto il talento di Sandrine Bonnaire. Nel 1985, ha interpretato il ruolo di una giovane senzatetto in Senza tetto né legge di Agnès Varda, che le è valso il Premio come Migliore Attrice al Festival del Cinema di Venezia. Oltre al suo talento come attrice, Sandrine Bonnaire si è affermata anche come regista, soprattutto con il documentario Il suo nome è Sabine (2007)un film personale e commovente dedicato alla sorella autistica Sabine. Questo documentario ha vinto anche un premio alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes,
La spinta di sua sorella Lydie
Nello spettacolo Una domenica in campagna Questo 10 novembre, Frédéric Lopez ha chiesto a Sandrine Bonnaire di raccontare i suoi esordi nel cinema. Fu una delle sue sorelle a dargli la mano del destino per lanciare la sua carriera: “È mia sorella Lydie che trova un annuncio sul giornale France Soir che risponde a questo annuncio e invia una sua foto. Ci sono macchie di inchiostro sul suo viso, ma possiamo ancora vederla relativamente. E per fortuna in quel momento avevamo il telefono. Dato che era difficile arrivare a fine mese, a volte il telefono veniva tagliato perché i genitori non avevano pagato.” dice l'attrice. Lei continua : “E il telefono, un giorno, squilla. E non so perché, mi ritrovo tutta sola in casa. E mi dicono, è la produzione, vorremmo vedere Lydie Bonnaire. Lei non c'era, lei era nel sud della Francia riattacco e ho un'altra sorella che mi chiama e Corinne mi dice, dammi il numero, vorrei fare da riserva. Vieni con me, non voglio andare da solo.”
Giungendo lì, le due sorelle incontrano il regista ed è in questo momento che il suo destino cambierà: “Vediamo Pialat che non conosco. Non conosco nessun film di Maurice Pialat e ci fa fare una scena di improvvisazione.” Otterrà il ruolo in cui recitare Ai nostri Amori. Il conduttore decide di riprodurre l'estratto di questa famosa scena e chiede all'attrice cosa prova quando vede le immagini di questa ragazza di 15 anni: “Mi tocca, c'è un lato ribelle che piaceva a Pialat. Non avevo paura di niente.” Questa volta il caso ha fatto le cose bene.
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