L’incidente riguarda i tifosi della squadra israeliana Maccabi Tel Aviv, che si trovavano nella capitale olandese per assistere alla partita contro l’Ajax Amsterdam.
“L’indagine è ancora in corso sui possibili segnali di allarme provenienti da Israele”, ha detto Van Wiel in un messaggio inviato venerdì sera tardi.
Almeno 5 persone sono rimaste ferite durante l’aggressione avvenuta giovedì sera e sono state curate in ospedale, e sono state tutte rilasciate venerdì.
Sabato la polizia ha detto che quattro persone sono rimaste in custodia su un totale di 63 persone inizialmente arrestate.
Van Wel ha dichiarato: “La Pubblica Accusa ha confermato che mira ad attuare la giustizia il più rapidamente possibile. La priorità assoluta è identificare ogni sospettato”.
Ha indicato che l’indagine esaminerà anche se “gli attacchi sono stati organizzati e motivati dall’antisemitismo”.
I leader politici hanno denunciato l’attacco come motivato da “antisemitismo”, e il primo ministro olandese Dick Schauff ha dichiarato venerdì di essere “sconcertato dagli attacchi antisemiti contro i cittadini israeliani”, e ha assicurato telefonicamente al suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu che “ gli autori saranno individuati e perseguiti”.
Israele ha inviato aerei nei Paesi Bassi per restituire i tifosi, ma un portavoce del governo olandese non è ancora stato in grado di determinare il numero di persone che ne hanno beneficiato.
I video circolati sulle piattaforme dei social media mostrano che la polizia antisommossa è intervenuta negli scontri in cui alcuni degli aggressori hanno cantato slogan anti-israeliani, e i filmati hanno anche mostrato i tifosi del Maccabi Tel Aviv che cantavano slogan anti-arabi prima della partita di giovedì sera.
Amsterdam ha vietato le manifestazioni per tutto il fine settimana e ha concesso alla polizia poteri di arresto di emergenza e di perquisizione per affrontare i disordini.
Gli episodi di antisemitismo sono aumentati nei Paesi Bassi da quando Israele ha lanciato il suo attacco alla Striscia di Gaza nell’ottobre dello scorso anno, e molte organizzazioni e scuole ebraiche hanno segnalato minacce e messaggi di odio.