I droni russi lanciano sempre più granate gassose nei rifugi o nelle trincee ucraine per costringere i soldati ucraini in campo aperto dove sono facili prede per attacchi di artiglieria e droni. Secondo Vlasiuk, la sua unità ha registrato 323 attacchi di gas di questo tipo in ottobre e nella maggior parte degli incidenti il gas è stato identificato. Ora Vlasiuk lamenta che l’Ucraina non è più in grado di identificare la maggior parte dei gas.
Secondo il colonnello ciò è dovuto al fatto che le forze armate ucraine non dispongono di una tecnologia di rilevamento avanzata e di fascia alta. Secondo il colonnello, l’Ucraina ha bisogno di “centinaia” di rilevatori complessi, ciascuno dei quali costa dai 100.000 ai 600.000 dollari, per identificare meglio cosa viene utilizzato esattamente dalle forze russe. Secondo Vlasiuk, si è rivelato difficile suscitare l’interesse occidentale nella fornitura di questi rilevatori avanzati all’Ucraina; cose come le munizioni sono considerate una priorità.
“Le forze russe utilizzano armi chimiche su scala industriale”
Rivelatori
Con i rilevatori giusti, identificare le sostanze chimiche è “molto semplice”, afferma Hamish de Bretton-Gordon, ex comandante del reggimento congiunto chimico, biologico, radiologico e nucleare del Regno Unito. Egli stima che l’Ucraina avrà bisogno di “alcune centinaia” di rilevatori portatili che costeranno dai 10.000 ai 50.000 dollari ciascuno. “Le forze russe stanno utilizzando armi chimiche su scala industriale”, ha affermato De Bretton-Gordon, il quale stima che il 30% delle truppe ucraine in prima linea abbiano subito attacchi chimici.
L’Ucraina afferma di aver registrato più di 4.600 attacchi con gas russo sul campo di battaglia dall’inizio dell’invasione nel 2022. Secondo Vlasiuk, i tipi di gas finora identificati sono CS e gas lacrimogeni CS, nonché ammoniaca e cloropicrina. L’uso di questi agenti chimici, compresi i gas lacrimogeni, sul campo di battaglia costituisce una violazione della Convenzione sulle armi chimiche del 1993.
Strumento di guerra
L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), organismo di vigilanza delle Nazioni Unite, considera i gas lacrimogeni “un’arma chimica se usati come mezzo di guerra”. “Possiamo rilevare il CS, ma se il nemico usa qualcos’altro che è più complesso, più nuovo o una miscela simile nella composizione ma non è CS, non possiamo identificarlo”, ha detto Vlasiuk. Secondo il colonnello ciò rende difficile raccogliere prove da mostrare agli alleati occidentali.
Le ultime notizie sull’uso del gas provengono dalla regione di Kursk, nell’oblast russo di Kursk, con i soldati ucraini che hanno riferito al Kyiv Independent di aver subito attacchi con il gas contro la loro posizione a Kursk, a volte più volte al giorno. L’identificazione del gas è importante per il trattamento dei sintomi.
Utilizzo confermato
Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno confermato l’uso di armi chimiche da parte della Russia contro i soldati ucraini e hanno imposto sanzioni alle forze di difesa radiologica, chimica e biologica della Russia, al loro capo, ai centri scientifici del Ministero della Difesa russo e alle aziende coinvolte. Ma l’OPCW, che secondo Vlasiuk ha requisiti “quasi impossibili” per fornire prove, non ha confermato l’uso di armi chimiche da parte della Russia sul campo di battaglia.
L’OPCW ha affermato a maggio che Russia e Ucraina si sono accusate a vicenda di utilizzare armi chimiche, ma “le informazioni fornite all’Organizzazione da entrambe le parti fino ad oggi, insieme alle informazioni a disposizione del Segretariato, non sono sufficientemente comprovate”.
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