Se Éric Roy ha molte più soluzioni in questa stagione rispetto all'anno scorso, come ha dimostrato ancora una volta mercoledì sera a Praga, i tre uomini su cui ha contato di più, la scorsa stagione, per comporre il suo centrocampista restano la migliore associazione possibile, per il 69% dei lettori di Télégramme che hanno preso parte al nostro dibattito della settimana. Non una maggioranza schiacciante, ma comunque una larga maggioranza, quella di cui fa parte Joseph Tréguer, per il quale, “sì”, l'associazione Lees-Melou – Camara – Magnetti è la “più complementare”. Ma la rotazione è essenziale a causa della sequenza delle partite. Già si vedono alcuni momenti di stanchezza…”, osserva.
Un'opinione condivisa anche da Nicolas Plaud, che ha comunque votato “no”, e proprio per questo motivo, che sottolinea quanto le sfumature sembrino prevalere sull'argomento. “È chiaro che lui (questo centrocampista) sta dando il massimo in questo momento, ma la sequenza delle partite e lo stile di gioco dell'avversario possono cambiare la composizione del centrocampista. L'allenatore lo ha integrato bene fin da inizio stagione, con un turnover importante. Martin e Doumbia generalmente portano qualcosa in tavola quando entrano. La profondità della panchina è chiaramente visibile quest'anno con molte opzioni e i cambiamenti non diminuiscono il livello della squadra in campo. Un giudizio espresso prima della sfida di Champions League a Praga e tanto più attuale viste le scelte proficue operate da Roy in questo settore chiave del gioco (Doumbia schierato a sinistra dell'attacco, Magnetti in panchina a vantaggio dell'Edimilson Fernandes , autore del primo gol).